17 ottobre Giornata di lotta alla povertà

17.10.2024
Oggi 17 ottobre è la Giornata mondiale di lotta contro la povertà.
Sconfiggere la povertà è l'obiettivo n. 1 dell' Agenda 2030 dell'Onu. ma prima di loro era l'obiettivo n. 1 di tutti gli umani, spero.

A volte sembra che nelle nostre città l'obiettivo sia eliminare i poveri, non la povertà: rimettiamo le cose nella prospettiva giusta.

La lotta contro la povertà, non riguarda solo la carità, ma la giustizia e l'uguaglianza e prevenire e contrastare la povertà, nel mondo, in Europa, in Italia, è un impegno non più rinviabile. Soprattutto in un contesto di crisi economica, politica creata ad hoc, tra pandemie e guerre, solo per arricchire alcuni e impoverire altri.

Quello che stiamo vivendo, a livello internazionale e nazionale è terribile e ce ne dobbiamo rendere conto.

Con certezza poi le nuove tecnologie, IA, robot e le imprese più potenti a tutti i livelli che abusano della propria posizione dominante, cioè quando possono sfruttare a proprio vantaggio una potenza economica tale da essere in grado di impedire od ostacolare il persistere di concorrenza effettiva sul mercato, in quanto essa si trova nella condizione di poter significativamente agire in modo del tutto indipendente rispetto ai propri concorrenti, clienti e consumatori. 

Parlo di alimentazione, energia, gas, acqua, abitazione ecc...

Insomma quando 6 multinazionali, Monsanto, Syngenta, Dow, Dupont, Bayer e Basf controllano il 63% del mercato globale dei semi e il 75% di quello dei pesticidi.

Quando sono quattro i maggiori trasformatori nel settore della carne bovina; Cargill, un'azienda globale di materie prime con sede nel Minnesota; Tyson Foods Inc, la più grande azienda di carne degli Stati Uniti in termini di vendite; Jbs Sa, con sede in Brasile, il più grande produttore di carne del mondo; e National Beef Packing Co, controllata dal produttore brasiliano di carne bovina Marfrig Global Foods Sa.

Quando pensiamo, che frutta, verdure prodotti industrializzati legati all'alimentazione sono gli stessi o colleggati agli stessi sopraelencati, avete capito che la responsabilità della povertà alimentare sta in mano di pochi come la salute, la mobilità e secondo molti anche il controllo del clima. per dirla in parole povere gli stessi che vorrebbero un mondo globale, per completare il potere e il controllo su tutti gli esseri umani.

Quindi la lotta alla povertà passa anche dalla lotta al controllo totale delle risorse del pianeta. Ripeto la lotta contro la povertà, non riguarda solo la carità, ma la giustizia e l'uguaglianza.

Andrea Ruggeri


Ps.. 

9 bugie sulla povertà in Italia

La povertà assoluta in Italia non esiste.

"Secondo le statistiche ufficiali la povertà assoluta in Italia, invece esiste e colpisce milioni di persone. Dopo le disgraziate imposizioni durante la pandemia e in generale negli ultimi 10 anni è in costante aumento. Secondo le Stime preliminari dell'INPS, nel 2023 riguardava l'8,5% delle famiglie residenti (erano l'8,3% nel 2022), corrispondenti a circa 5,7 milioni di individui".

I percettori dei sussidi sono furbetti o fannulloni.

"Si tratta di una generalizzazione ingiusta che non rappresenta la realtà complessa delle persone che ricevono questi sostegni. Le misure dirette di contrasto alla povertà, come in tutti i Paesi Europei hanno salvato dalla povertà assoluta circa un milione di persone in situazione di grave disagio socio-economico. Il programma prevedeva l'obbligo di cercare lavoro e partecipare a percorsi di formazione. Stando ai dati dei Carabinieri , le truffe al RdC valgono solo l'1% della spesa totale".

Le richieste di appoggio allogeno di inclusione stanno aumentando giorno dopo giorno.

Le misure di contrasto alla povertà sono uno spreco di soldi pubblici.

"Le misure di contrasto alla povertà sono un investimento importante per promuovere il benessere sociale ed economico di un Paese. Da non sottovalutare inoltre il positivo impatto sui consumi che queste misure hanno determinato, considerata la tipologia dei beneficiari che necessariamente si trova a dover impiegare interamente il sostegno reddituale per beni di prima necessità".

La povertà è una colpa.

La povertà è un fenomeno multifattoriale e dalle molteplici cause. Ridurre la povertà a una "colpa" individuale implica una visione limitata delle sue cause, che ignora le dinamiche sistemiche e le ingiustizie sociali. La povertà è una condizione che richiede comprensione del fenomeno, solidarietà e interventi collettivi, non un giudizio morale.

Chi lavora, non è povero. Chi è povero, non lavora.

"Il lavoro può certamente contribuire a proteggere dalla povertà, ma non è sempre sufficiente per garantire sicurezza economica e una vita dignitosa. La protezione dalla povertà dipende da diversi fattori legati alla qualità e alle condizioni del lavoro stesso, lo dimostra il crescente numero di working poor: principalmente lavoratori a tempo parziale, precari e coloro che ricevono salari insufficienti a coprire le spese fondamentali per la vita. Circa il 9-10% dei lavoratori si trova oggi in questa situazione e il numero è in aumento".

Nell'area di comunicazione questo numero supero il 30% dei giovani e meno giovani.

I poveri in Italia sono soprattutto stranieri.

"Le persone di origine straniera sono spesso più vulnerabili e più rappresentate nelle statistiche sulla povertà rispetto agli italiani. Tuttavia, non si può dire che i poveri in Italia siano 'soprattutto' stranieri. Secondo i più recenti dati Istat, il 70% dei poveri assoluti sono cittadini italiani, mentre il 30% proviene da contesti migratori".

La povertà riguarda solo i giovani.

La povertà è un fenomeno complesso che interessa persone di tutte le età e si manifesta in modi diversi a seconda del gruppo demografico coinvolto. Secondo i dati Istat più recenti, circa il 6,2% degli anziani (over 65) vive in povertà assoluta in Italia, pari a circa 1 milione di persone. Sono particolarmente vulnerabili alla povertà assoluta le famiglie con minori (12%) e tra queste le famiglie con 3 o più figli (20,3%). Sempre secondo l'Istat, anche le famiglie in affitto e in povertà assoluta sono aumentate a quasi 900.000. Colpite o a forte rischio sono anche le persone con disabilità ( Studio CBM, Fondazione Zancan)".

In Italia, la povertà colpisce solo alcune regioni del sud.

"Secondo gli ultimi dati Istat, l'aumento della povertà in Nord Italia è in crescita, sebbene i tassi siano generalmente inferiori rispetto al Sud. La povertà assoluta nel Nord riguarda l'8% delle famiglie, con variazioni tra le diverse regioni".

Le misure di contrasto sono cambiate, i beneficiari no.

"I beneficiari delle nuove misure (ADI e SFL) sono poco più della metà rispetto ai beneficiari del Reddito/Pensione di cittadinanza. Secondo gli ultimi dati Inps, su un totale di 1.324.104 nuclei che avevano percepito almeno una mensilità di RdC/PdC nel primo semestre 2023, 695.127 sono quelli che hanno avuto accesso all'Assegno d'Inclusione nello stesso periodo del 2024".

L'ADI è una misura che sta salvando molte persone over 60 a cui non è concessa la pensione.