Arbitro escluso da Sanremo
A me sinceramente fa solo piacere che un cantante nato a Milano, residente a Firenze e di nome Giuseppe, sostenga gli studi meridionalisti. Ma siccome è di destra, siccome la pensa fuori dal politicamente corretto, viene spesso ostracizzato.
Nel mondo della Musica, dell'Arte, del Cinema e Teatro dire che non sei di sinistra è un grave peccato, e allora ci vorrebbe un "Arbitro".

Per me, Povia sa scrivere canzoni, e il fatto che abbia anche idee fuori dagli schemi e il coraggio di manifestarle lo colloca in una posizione di tutto rispetto.
"Mi vedete sorridere, ma dentro ho una Babilonia struggente, che mi fa star male."
La delusione per l'ennesima esclusione da Sanremo – con un brano, "Arbitro", dal testo particolarmente profondo – è ancora forte per il cantautore Giuseppe Povia. Lo sottolinea nei suoi video, che raccolgono centinaia di migliaia di visualizzazioni. In particolare, "Arbitro", postato la sera del 25 dicembre, ha superato le 400mila visualizzazioni.
"Non fingo mai di cadere per conquistare un rigore. Non gioco sporco qui dentro, non sono un simulatore, ma nello stadio del mondo non mi vendo l'anima."
Queste parole racchiudono il profilo umano e artistico di Povia, che in "Arbitro" ha messo tutto se stesso, la sua fede e la sua filosofia di vita. L'arbitro a cui si rivolge è Dio – "e chiunque operi per il bene di tutti", afferma –, in una metafora calcistica quanto mai calzante.
Sul palco dell'Ariston avrebbe cantato scalzo e vestito di bianco, cercando di catturare la platea con le parole di un brano che ognuno può sentire come proprio. "Chi lo ascolta attentamente, immaginandolo su quel palco, capisce perché, al di là dei gusti, non potevo cantarlo in una gara dove fanno da arbitro le multinazionali discografiche e dove si punta più alla musica per interesse che all'interesse per la musica", ha spiegato sui social. "Con una visione a tutto campo, vale per ogni settore della vita e del business. Il potente schiaccia chi non ha potere, entra a gamba tesa, ma non lo vedono al VAR. Ho scritto "Arbitro" anche per chi, come me, vorrebbe essere apprezzato o meno per il proprio lavoro e non essere escluso o denigrato per il proprio pensiero o per alcune scelte fatte. Non piacerà a tutti, ognuno ha gusti, aspettative, percezioni e stati d'animo diversi, ma l'ho scritto per valorizzare il concetto di accettare e rispettare chi è distante da noi, senza insultare, deridere o esprimersi con odio."
A dispetto della critica, il pubblico lo ama: nel 2024 ha tenuto 121 concerti apprezzatissimi, da Nord a Sud.
Dal 2010, quando presentò all'Ariston "La verità", Povia viene sistematicamente scartato da Sanremo. Coerente come pochi altri artisti, ha scelto di autoprodurre la sua musica. Accanto a "Arbitro", sui social, invita chi lo segue a una piccola donazione su www.povia.net per aiutarlo a promuovere la canzone.
"Tutti cerchiamo possibilità, specie se mettiamo impegno e dedizione. Cercare rende vivi. Non faccio parte di nessuna grossa struttura discografica, ma sogno la possibilità di far ascoltare "Arbitro" a tante anime."
Andrea Ruggeri
Ops.. non solo Sanremo, la musica è molto di più anche in Italia
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