Confronto tra Giusy Caminiti e Tilde Minasi
Confronto a Radio Febea nel programma domenicale "San Giorgio e il Drago", condotto da Maurizio Insardà insieme a Piero Gaettra tra il sindaco di Villa San Giovanni Giusy Caminiti e il senatore della Lega Tilde Minasi: argomento principale, tanto per cambiare, il Ponte sullo Stretto.
Il dibattito incentrato sull'opera tra le due sponde dello stretto, tra il Sindaco di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, e il Senatore della Lega, Tilde Minasi, evidenzia chiaramente l'importanza strategica dell'opera, ma al contempo mette in luce la scarsa incisività delle politiche locali nel rispondere alle reali esigenze della comunità. Entrambe le figure, pur rivestendo ruoli di rilievo, sembrano non riuscire a tradurre le parole in azioni concrete, suscitando un crescente malcontento tra i cittadini.
Lo abbiamo sentito per strada a Villa e a Reggio e ve lo esponiamo con isenzione, ma con molta preoccupazione e critica nei confronti delle due illustri ospiti del programma.
Il Ponte: un'opportunità da cogliere
Il Ponte sullo Stretto rappresenta molto più di un'infrastruttura ingegneristica. È un progetto simbolico e funzionale, capace di collegare non solo la Sicilia alla Calabria ma di rilanciare il Sud come protagonista di un'Italia unita e competitiva. Le dichiarazioni del Ministro Salvini, che confermano la disponibilità dei fondi e l'imminente avvio dei lavori, dimostrano una chiara volontà politica di portare avanti un'opera attesa da decenni. Il Ponte non è fine a sé stesso, ma è il volano per lo sviluppo di altre infrastrutture chiave, come l'Alta Velocità e il miglioramento della SS 106, ecc....
Le mancanze locali: parole senza fatti
Giusy Caminiti:
- Pur affermando di non opporsi al Ponte, la sindaca di Villa San Giovanni, sommersa da forti critiche in questo inizio 2025, si è concentrata su dettagli procedurali come il ricorso sulle procedure Via-Vas, sollevando dubbi sull'effettiva volontà di collaborare, anzi la sua posizione assieme al sindaco Metropolitano Falcomatà, è stata recepita come, ostacolo alla realizzazione del Ponte.
- Le critiche dei cittadini, che denunciano lo stato di abbandono della città, sono difficili da ignorare. Villa San Giovanni, "porta della Sicilia", è ridotta a un corridoio, mal tenuto, per i traghettatori, senza servizi essenziali come un trasporto locale adeguato o interventi su piazze e palazzi fatiscenti.
- La mancanza di un ascensore al Comune per garantire l'accesso ai consigli comunali a tutti, citata da una cittadina, durante la fila per presentare i ricorsi contro l'Imu e la Tare fuorilegge del comune, simboleggia l'incapacità di affrontare anche i problemi più basilari.
Tilde Minasi:
- Sebbene la senatrice sostenga apertamente il progetto del Ponte e ne ribadisca l'importanza strategica, il suo ruolo appare troppo marginale rispetto ai leader del suo partito e addirittura irrilevante in relazione a Vannacci. La percezione di un'assenza politica e di risultati concreti nel territorio è un'accusa che non può essere ignorata.
- La popolazione della città metropolitana di Reggio Calabria, già gravata da anni di inefficienze e abbandono, si aspetta atti reali e incisivi, non solo dichiarazioni di principio.
Un'opera che supera le inadempienze locali
Le critiche dei cittadini mettono in evidenza un punto chiave: la necessità di guardare oltre la gestione locale, spesso incapace di affrontare le sfide più immediate. Il Ponte sullo Stretto è l'opportunità per rompere con un passato di immobilismo e dare finalmente al Sud un'infrastruttura capace di rilanciare l'intera area, in maniera forte ed incisiva.
Non è più tempo di ostruzionismi mascherati da richieste tecniche o di politiche "a parole" che non si traducono in fatti. Il Ponte sullo Stretto deve partire, non solo per la sua valenza infrastrutturale ma anche come simbolo di una svolta concreta e di un Sud che guarda al futuro.
La politica locale, se non è in grado di essere parte del cambiamento, rischia di essere solo un freno a un progresso inevitabile.
Ottima la trasmissione che mette a confronto due lati della storia, ma le chiacchiere sono arrivate alla fine adesso o si fanno i fatti o ognuno torni al lavoro che faceva prima.
Masaniello Pasquino