Fabio Capello un ricordo Scolpito
Ci siamo incontrati a Itu, una città dello Stato di San Paolo in Brasile, durante i Mondiali di calcio del Brasile.
Era un giorno speciale: il compleanno di Fabio Capello. Ricordo ancora l'atmosfera festosa di quella giornata, resa ancora più memorabile dalla compagnia dell'intera squadra russa. Per celebrare l'occasione, gli abbiamo regalato due cocomeri scolpiti con le immagini dei festeggiati, un pensiero simbolico che ha suscitato tante risate e momenti di gioia.
Itu, con i suoi oltre 100.000 abitanti, porta ancora oggi nel cuore la presenza di Fabio Capello. Il suo nome riecheggia tra le strade della città, testimoniando il legame creato con la comunità locale. Non era un semplice allenatore: era un uomo meticoloso e attento a ogni dettaglio. Già prima dei Mondiali, era venuto in Brasile per ispezionare personalmente gli alloggi, i campi di allenamento e ogni aspetto logistico della preparazione della sua squadra. Questo suo approccio scrupoloso ha lasciato un'impronta indelebile negli animi degli Ituani.
Oggi avrei voluto rivederlo, ma la mia convalescenza in ospedale ha reso impossibile l'incontro. Tuttavia, il ricordo di quei giorni rimane vivido, e voglio onorarlo con questo articolo. Fabio Capello è stato un campione in campo e un maestro in panchina, e il suo passaggio in Brasile resterà per sempre nella memoria di chi ha avuto il privilegio di incontrarlo.
Una delle immagini più iconiche di quel periodo è stata scattata al San Raphael Country Hotel, in occasione del suo 68° compleanno. Quel giorno, il tecnico ha ricevuto una torta a sorpresa dallo staff tecnico e dai giocatori della squadra russa. Tra loro c'era anche il centrocampista Alan Dzagoev, che aveva compiuto gli anni il giorno prima. Oltre alla torta, entrambi hanno ricevuto un regalo originale e divertente: due cocomeri con il loro volto intagliato dallo chef. Un momento di leggerezza che ha unito sport, cultura e amicizia.
Oggi, mentre mi trovo a Reggio a raccontare notizie locali e internazionali, tramite U Riggitanu, non posso fare a meno di ripensare a quei giorni e a quell'incontro speciale. Non ho potuto rivedere Fabio, a Reggio durante la conferenza de "Il Calcio è Arte" con Capello e Ariedo Braida all'Aula Magna Quistelli dell'Università Mediterranea, ma spero di rendergli omaggio con questo racconto e con la pubblicazione di quelle fotografie che immortalarono un evento tanto significativo. Auguro a Fabio tutto il successo possibile e spero che la vita ci offra un'altra occasione per incrociare nuovamente le nostre strade.
Andrea Ruggeri