Ha giocato pulito in un Paese che gioca sporco

23.11.2024

Il Brasile conosce la verità, tutti sanno quello che è vero, sia i nemici, che come negli USA continuano a tifare per il male pur di non perdere, sia i suoi sostenitori, centinaia di milioni di persone.

Bolsonaro è stato un presidente onesto e integerrimo che ha sempre lottato per la sua bandiera, quella del suo Brasile, quella dai colori verde, oro, e azzurro e non quella della falce e martello, completamente rossa di Lula, lo ha fatto dopo che il Brasile e la sua gente, a lungo dimenticati dal sistema, si erano ribellati alle vergogne dei passati capi di stato.

Essere odiato dai corrotti è il prezzo che si paga per non essere uno di loro
Essere odiato dai corrotti è il prezzo che si paga per non essere uno di loro

Il gigante brasiliano si è svegliato grazie alle proteste degli stessi cittadini a decine di milioni per le strade, dopo un lungo letargo, prima combattendo Lula e Dilma, cacciando quest'ultima, dopo aver paralizzato completamente il paese, occupando tutte le strade e autostrade a piedi, poi eleggendo contro le Urne Elettroniche Truccate (come in Venezuela), Bolsonaro.

Ma il Mito, come chiamano in Brasile Jair Messias Bolsonaro, ha commesso un solo errore: "ha giocato pulito in un Paese che gioca sporco".

E a giocare sporco è la corte suprema, ed un ministro di questo tribunale che fa la vittima, l'investigatore e il giudice tutto allo stesso tempo. E nella sua decisione in giudizio, relativa ad un Golpe Falso, e a dir suo, a un tentativo di omicidio nei suoi confronti (mai avvenuto), si cita per ben 44 volte, in terza persona. Insomma Alexandre de Moraes (questo il nome del giudice) è la figura centrale della sua stessa decisione, svolgendo la figura di Vittima, Poliziotto e Giudice di se stesso.

Il presunto "golpe"dell'8 gennaio 2023 è fantascienza, una bugia enorme, che la sinistra brasiliana, dell'Ex detenuto Lula, con l'appoggio di quei giornali (i soliti) che conosciamo bene anche in Italia come media mainstream, e addirittura Wikipedia, stanno completando la strategia per sabotare la democrazia in Brasile, prima dell'ascesa a Washington di Trump, uno che negli USA ha sofferto della stessa identica situazione di Bolsonaro e di cui è estimatore ed amico.

False sono le dichiarazioni, falsi gli indizi, IO STESSO ho visto i video, in quello stesso giorno dei sostenitori di Lula distruggendo, vetrate e mobili del Congresso e scappare da uscite nascoste agli occhi indiscreti, prima che i sostenitori di Bolsonaro, per lo più famiglie, anziani e bambini, invitati ad entrare dalle stesse guardie nell'edificio, come successo negli USA con il falso assalto pilotato al Campidoglio degli Stati Uniti d'America del 2021.

A Jair Bolsonaro il nostro appoggio, per una lotta difficile.

Sappiamo che la presunta indagine del tentato Golpe, con l'arresto e la detenzione forzata di donne, bambini e anziati, per mesi, e l'attuale tentativa di incriminazione di Bolsonaro, è stata esposta all'opinione pubblica, proprio ora che Trump ha vinto le elezioni negli USA. 

Qualcuno potrebbe vedere, da parte mia, nell'articolo, un sostegno diretto a Bolsonaro, ma sappiate che io non voto, e non condivido l'appoggio a Israele (anche se a suo tempo Israele appoggio il Brasile) e non avrei lasciato che questi, veri banditi, rubassero come hanno fatto le elezioni in Brasile, quindi su questi temi io e Bolsonaro siamo distanti, ma sono onesto, etico e obiettivo e non posso non dire che è stato il migliore, senza ombra di dubbio, dei presidenti che ho seguito in 30 anni di vita e giornalismo in Brasile da José Sarney, Fernando Collor, Itamar Franco, Fernando Henrique Cardoso, Lula, Dilma Rousseff, Michel Temer, che a differenza del Mito, tra discutibili, falsi, truffaldini e pessimi salverei ben poco o quasi niente (forse in alcuni momenti Temer).

E completerei, per chi non lo sapesse, che nel 2016 Lula fu coinvolto nella "Operação Lava Jato" (Operazione autolavaggio) accusato di aver ricevuto denaro dalla Petrobras, un ranch e un appartamento duplex (due interi piani); e di donazioni milionarie illegali dall'impresa di costruzioni Odebrecht, nell'ambito della più grande operazione anticorruzione in America Latina. 

Nel luglio 2017 Lula fu condannato a nove anni e mezzo di prigione per corruzione passiva e riciclaggio. 

Nel gennaio 2018, il Tribunal Regional Federal della quarta regione, aumentò a dodici anni la detenzione

Lula dopo la condanna in secondo grado scontò 580 giorni di carcere e venne fatto uscire dal carcere, dopo l'annullamento (scandaloso) delle tre condanne, da parte giudice del Supremo tribunale federale Luiz Edson Fachin (designato al Supremo Tribunale dall'amica e collega di partito Dilma Rousseff), tutto organizzato per farlo così partecipare alle elezioni presidenziali dove con un golpe elettronico e con l'aiutato di algoritmi gestiti dai giudici (tutto questo reale, come nel 2021 negli USA), che oggi vogliono condannare Bolsonaro, è stato rimesso al comando, di un paese, che per le forze che dirigono il GranReset, deve essere spolpato fino all'osso, e un presidente amante veramente del suo paese e del suo popolo, non l'avrebbe permesso.

Il Giudice che doveva garantire l'effettiva validità delle elezioni, guarda caso, è lo stesso Alexandre de Moraes, che oggi lo accusa di Golpe e di possibile tentato assassinato e che non ha permesso una analisi dopo il voto da parte dei rappresentanti della Lista di Bolsonaro.

Mentre l'unico attentato è stato fatto da un militante di sinistra contro lo stesso candidato Bolsonaro.

L'errore di Bolsonaro, lo ripeteremo all'infinito è stato "giocare pulito in un Paese che gioca sporco".

Djàvlon