IGP del Bergamotto a un passo storico

09.12.2024

Approvato l'IGP per il Bergamotto di Reggio Calabria: un passo storico verso la valorizzazione del territorio

Dopo anni di dibattiti e procedure, il Ministero dell'Agricoltura ha ufficialmente approvato il disciplinare di produzione per l'IGP (Indicazione Geografica Protetta) del Bergamotto di Reggio Calabria. Questo risultato, atteso dal 2021, rappresenta una svolta decisiva per la tutela e la promozione del frutto e dei suoi derivati, superando la precedente esclusività legata alla produzione di olio essenziale regolata dalla DOP.

La riunione pubblica di accertamento

La prossima fase cruciale sarà la Riunione di pubblico accertamento, fissata per il 14 gennaio 2025 a Reggio Calabria. Durante l'incontro, previsto dall'articolo 8 del DM 14.10.2013, verrà illustrato il disciplinare di produzione. Enti, sindaci, agricoltori e cittadini interessati potranno proporre integrazioni o modifiche tecniche.

Il Comitato promotore, guidato dall'agronomo Rosario Previtera, ha mobilitato più di 500 aziende agricole che coltivano oltre 800 ettari di bergamotteti in un'area che comprende 51 comuni della fascia ionica reggina.

Un traguardo atteso e condiviso

L'ottenimento del marchio IGP per il Bergamotto di Reggio Calabria consentirà una maggiore valorizzazione economica e commerciale del frutto fresco e dei prodotti derivati destinati al settore alimentare, sia in Italia che in Europa. Questo riconoscimento permetterà inoltre di affrancare la filiera del bergamotto dal predominio del mercato dell'olio essenziale, offrendo nuove opportunità di sviluppo e stabilità economica per centinaia di agricoltori e aziende di trasformazione agroalimentare.

Il percorso verso il riconoscimento definitivo

Il disciplinare approvato segna una chiara direzione: la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e la successiva approvazione da parte della Commissione Europea rappresentano gli ultimi passaggi necessari per rendere il marchio IGP operativo. Se l'iter proseguirà senza ulteriori intoppi, il Bergamotto di Reggio Calabria potrà beneficiare della certificazione già a partire dalla prossima campagna produttiva.

Plauso e supporto dagli stakeholder

Numerosi enti e organizzazioni di categoria hanno espresso grande soddisfazione per il risultato raggiunto, tra cui Copagri Calabria, ANPA-Liberi Agricoltori, Conflavoro PMI, Unci Calabria, USB Lavoro Agricolo e il Comitato dei Bergamotticoltori Reggini.

Un futuro di tutela e valorizzazione

L'approvazione dell'IGP rappresenta una vittoria per il territorio reggino, che potrà finalmente vedere riconosciuta l'unicità di un prodotto simbolo della sua identità culturale ed economica. Un traguardo che getta le basi per un futuro di qualità, innovazione e sostenibilità nella filiera del bergamotto.

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Però non tutti la pensano cos'ì?

Il Bergamotto di Reggio Calabria: una tradizione secolare e un'eccellenza tutelata

Il bergamotto, un frutto unico al mondo, trova la sua coltivazione ideale quasi esclusivamente nella fascia costiera della provincia di Reggio Calabria, nell'estremo sud della penisola italiana. Questa zona, identificata dal decreto dell'Unione Europea relativo alla D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta), è caratterizzata da condizioni climatiche e territoriali particolari, che rendono possibile la produzione di un olio essenziale ineguagliabile.

Storia e utilizzi

Sin dal 1704, il bergamotto è stato protagonista nell'industria profumiera, con la creazione dell'acqua admiralis, un'acqua da toeletta che successivamente assunse il nome di "Acqua di Colonia". Nel tempo, il prodotto è stato apprezzato per le sue straordinarie proprietà aromatiche e si è consolidato come un ingrediente imprescindibile per la profumeria e la cosmetica di alta gamma.

Negli ultimi anni, il bergamotto ha trovato nuovi impieghi nel settore farmaceutico grazie alle sue proprietà antibatteriche, antisettiche, antivirali e antimicotiche, che lo rendono un alleato prezioso nella produzione di farmaci e prodotti per la salute.

La D.O.P. del Bergamotto di Reggio Calabria – olio essenziale

Nel 2001, l'Unione Europea ha riconosciuto l'eccellenza del prodotto con l'istituzione della D.O.P. "Bergamotto di Reggio Calabria – olio essenziale". Questo marchio garantisce la qualità e la provenienza dell'olio essenziale, regolando in modo rigoroso:

  • Le modalità di coltivazione del frutto.
  • I processi di lavorazione per l'estrazione dell'olio essenziale.
  • Gli standard per la commercializzazione del prodotto.

Il disciplinare stabilisce, inoltre, che il controllo e la certificazione di qualità siano affidati a un Organismo preposto. Prima di essere immesso sul mercato, l'olio essenziale deve superare una serie di analisi specifiche, a garanzia della sua autenticità e delle sue qualità organolettiche.

Una risorsa preziosa per il territorio

Il riconoscimento della D.O.P. non solo tutela il prodotto, ma contribuisce anche a valorizzare il territorio reggino, promuovendo un'economia sostenibile e rafforzando il legame tra il bergamotto e la sua area di origine. La recente estensione dell'interesse anche al frutto fresco e ai derivati alimentari, con l'iter avviato per il riconoscimento dell'IGP (Indicazione Geografica Protetta), rappresenta un ulteriore passo verso la piena valorizzazione di questa straordinaria risorsa naturale.

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Mi domandano tutti "cosa ne pensi di questa disputa da stadio?

Avere sia una D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) che una I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta) legate al bergamotto di Reggio Calabria rappresenta una doppia opportunità, ma anche una sfida, ecco alcune considerazioni:

Benefici della coesistenza D.O.P. e I.G.P.

  1. Tutele specifiche e diversificate

    • La D.O.P. protegge l'olio essenziale, regolando strettamente la coltivazione e la trasformazione del bergamotto in olio. Si tratta di una certificazione che garantisce qualità superiore e rigorosa tracciabilità.
    • L'I.G.P. permette di estendere la tutela al frutto fresco e ai suoi derivati alimentari. Questo crea un'apertura al mercato del food, valorizzando il bergamotto come ingrediente esclusivo in nuovi settori (ad esempio marmellate, succhi, dolci, bevande).
  2. Ampliamento delle opportunità di mercato

    • La D.O.P. continuerà a consolidare il mercato dell'olio essenziale, ormai radicato a livello globale nella profumeria, nella cosmetica e, più recentemente, in ambito farmaceutico.
    • L'I.G.P. favorirà l'espansione nel settore agroalimentare, aumentando la domanda di frutto fresco e derivati. Questo permette di sfruttare l'intera pianta e non solo l'essenza.
  3. Maggiore promozione territoriale

    • Due certificazioni così prestigiose rafforzano l'immagine del bergamotto di Reggio Calabria come simbolo di eccellenza territoriale, garantendo il riconoscimento internazionale sia come prodotto agricolo che come risorsa industriale.
  4. Valorizzazione economica della filiera

    • Gli agricoltori e i produttori di trasformati potrebbero beneficiare di maggiori opportunità, con un aumento dei posti di lavoro in entrambe le filiere.

Le sfide della coesistenza

  1. Interessi contrapposti

    • I sostenitori della D.O.P. temono che l'I.G.P. possa in qualche modo diluire l'esclusività del marchio, ampliando troppo la portata del prodotto e riducendo il valore percepito dell'olio essenziale.
    • I fautori dell'I.G.P. vedono nella D.O.P. una limitazione rispetto alle potenzialità di crescita del mercato del bergamotto fresco e dei suoi usi alimentari.
  2. Coordinamento nella promozione

    • È necessario che le due certificazioni trovino un punto di equilibrio per promuovere il bergamotto come un'eccellenza unica, senza che l'una escluda o metta in ombra l'altra.
  3. Gestione della filiera e controlli

    • La coesistenza di due disciplinari implica controlli più articolati e la necessità di garantire che nessuna delle due certificazioni sia violata o percepita come "meno prestigiosa" rispetto all'altra.

Conclusione: Un'opportunità per unire le forze

La coesistenza di D.O.P. e I.G.P. può diventare una grande opportunità per il territorio se viene affrontata con visione e collaborazione. Invece di creare una competizione "calcistica", queste certificazioni possono convivere come due strumenti complementari che valorizzano le diverse anime del bergamotto: quella legata alla tradizione e alla qualità dell'olio essenziale e quella innovativa che punta ai mercati agroalimentari e alla sostenibilità.

L'importante è mantenere l'attenzione sulla promozione dell'intera filiera e sul territorio, garantendo qualità, autenticità e un'identità forte che possa resistere nel tempo.

E speriamo che questa diatriba termini con questa ultima notizia.

Andrea Ruggeri