Il Sistema

28.03.2025

Possibile che nessuno si accorga del rischio di guerra che incombe su di noi, deciso da figure che non abbiamo nemmeno eletto e che, in realtà, non rappresentano nessuno, se non loro stessi. Eppure, loro sono il SISTEMA

Armiamoci e combattiamo ... dicono … ma solo per arricchire i signori delle armi.

C'è ancora uno spiraglio per un risveglio collettivo, una possibilità di cambiare rotta? O siamo ormai intrappolati in un meccanismo in cui la guerra è solo l'inevitabile conseguenza? E allora. i viene alla mente quella frase di Morpheus (Laurence Fishburne) in Matrix:

"Matrix è un sistema, Neo. E quel sistema è nostro nemico. Ma quando ci sei dentro ti guardi intorno e cosa vedi? Uomini d'affari, insegnanti, avvocati, falegnami.... le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare. Ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo."

La Matrice del Sistema

Dal film Matrix del 1999, scritto e diretto dai fratelli Wachowski (oggi sorelle Wachowski), proviene una scena iconica, con le magistrali interpretazioni di Laurence Fishburne (Morpheus) e Keanu Reeves (Neo).

Come gli abitanti di Matrix, siamo immersi in questi sistemi fin dalla nascita. Gli uomini d'affari, insegnanti, avvocati, falegnami, siamo noi stessi, i nostri vicini, i nostri amici. Siamo cresciuti all'interno di queste logiche, ne abbiamo assorbito le regole, spesso senza nemmeno rendercene conto. Troviamo sicurezza, identità e scopo all'interno di queste strutture.

La parte più inquietante e attuale è l'osservazione sulla dipendenza: "Sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo".

Quante volte vediamo persone difendere a spada tratta lo status quo palesemente ingiusto o limitante, semplicemente perché rappresenta l'unica realtà che conoscono? Quanta resistenza incontra chiunque provi a mettere in discussione le fondamenta delle nostre "certezze", economiche o sociali? La comodità dell'abitudine e la paura dell'ignoto sono collanti potentissimi. L'illusione di controllo e appartenenza offerta dal sistema è spesso preferibile alla vertigine della libertà e della responsabilità individuale.

Guardarsi allo specchio e riconoscere i meccanismi del "sistema" è solo il primo, minuscolo passo. La vera sfida è comprendere quanto noi stessi siamo legati ad esso, quanto la nostra identità e sicurezza dipendano da esso.

E dunque, la domanda pungente sorge spontanea: nel criticare e osservare le "matrici" che ci circondano, siamo davvero sicuri di non essere, anche solo in parte, tra coloro che combattono strenuamente per difendere le sbarre della propria confortevole prigione?

In ogni caso se succederà mandiamoci loro, quelli che appoggiano questa pazzia, un mezzo per Draghi e Prodi l'ho già trovato.

Se vi siete scollegati dal sistema e la pensate come noi diffondete questo articolo. Oppure mettetelo nella vostra collezione di cose da nascondere.

Djàvlon