Il WEF chiede di vietare gli alimenti prodotti in casa per fermare il “riscaldamento globale”
Il World Economic Forum (WEF) chiede ai governi di vietare per legge alle popolazioni di coltivare il proprio cibo. Secondo il WEF, gli orti casalinghi distruggono l'ambiente e vanno vietati.
I governi dovrebbero vietare alle persone di coltivare frutta e verdura nei propri orti per "salvare il pianeta dal riscaldamento globale" dicono loro, richiamando l'attenzione sul portale di notizie Slay News, osservato dall'agenzia V4na.com.
Riprendiamo un articolo di PressKit.
"Un nuovo studio, guidato dall'Università del Michigan, ha dimostrato che le emissioni prodotte da un orto urbano, sono in media sei volte maggiore di uno fuori città", spiega Franco Fracassi a 100 giorni da Leoni. "Non è tutto oro quello che aggiungono.
Un orto urbano è un'attività umana che produce inquinamento e le emissioni di gas serra sono in media sei volte superiori a quelle di un orto di campagna, pur con qualche eccezione.
Qui c'è da piangere.
Questa qui è la classica, classico meccanismo della disinformazione. Allora, il paragone dell'inquinamento in questo caso è con l'orto di campagna. Io vorrei capire quanto inquina un orto di campagna, perché se tu facessi il paragone con il riscaldamento di un'industria o con cose di questo genere, allora avrebbe già un senso, no?
Probabilmente l'orto di campagna inquina zero, oppure qualcosa che è molto vicino allo 0.
In questo titolo e probabilmente nell'articolo, insomma nel sommare l'articolo c'è questa cosa e mi sembrano 6 volte maggiori, cioè quel 6 volte maggiori vuol dire allarma alle persone, 6 volte maggiori deve essere una cosa terrificante, ma se la base di partenza è il nulla, quelle 6 volte maggiori sono 6 volte maggiori il nulla.
Non ha senso dare le notizie in questa maniera a meno che non si voglia, non faccia parte di un vero e proprio attacco all'agricoltura come si sta portando avanti da un po' di tempo a questa parte.
Il problema è che chi scrive questi articoli, fa cose faziose, chi scrive questi articoli sa benissimo che qual è il messaggio che vuole dare e va a cercarsi esattamente quelle cose che possono dargli quel messaggio se date in maniera distorta.
E quando uno contesta lo studio, loro tirano fuori lo studio, che magari è uno studio vero, ma è come viene comunicata la cosa che è sbagliato.
Sono sempre i comunicatori il problema.
L'informazione, sapere è potere e l'informazione, tutto ciò che viene comunicato è il centro di tutto.
Per questo la von der Leyen va al World Economic Forum e nel suo discorso dice che il grande problema contemporaneo, la cosa da cui bisogna proteggerci assolutamente e se no il mondo andrà a rotoli, è la disinformazione, altrimenti nessuno potrebbe digerire tutte le assurdità che ci stanno propinando da anni.
Giriamogliela contro a questa informazione, visto che Bill Gates ha detto, esattamente un anno fa, che soprattutto gli Stati Uniti erano allora è il più grande inquinatore del mondo".
Insomma vere o false
Voi credete veramente che industrie e grandi fattorie emettono meno carbonio dell'orto di casa? O del campo coltivato da famiglie? Chiaro che no.
Vogliono in realtà toglierci la possibilità di produrre alimenti, hanno cominciato togliendo i semi e obbligando gli agricoltori a comprarli solo da loro e ora vogliono toglierci tutto.
A produrre contaminando loro, terra e mari, e ora?
Secondo questi ricercatori, neanche la coltivazione di piante da interno in casa è rispettosa dell'ambiente.
Come hanno detto, le emissioni di anidride carbonica provenienti dai camion del raccolto, dai vasi di plastica e dai fertilizzanti sintetici contribuiscono tutti al riscaldamento globale (sempre in relazione agli orti dei campi).
Capite da queste dichiarazioni, che ci prendono per i fondelli, e ora capite anche perché le eccessive e dannose emissioni di carbonio, sono un falso. Il cambiamento climatico, tanto di moda, serve solo a giustificare la nostra castrazione.
Secondo noi il World Economic Forum (WEF), assieme alle grandi industrie che lo sponsorizzano, vanno eliminati, perché distruggono l'ambiente e gli esseri umani, e non abbiamo bisogno di studi per dirlo, anche un bimbo di 5 anni lo sa.
Vogliono privare le persone della loro indipendenza alimentare, è arrivata l'ora di fare qualcosa, noi vi comunichiamo le cose, ma voi dovete parlarne e lottare contro, andate da un vostro amico politico e ditegli che se non si oppone a questo non lo voterete più.
Ma secondo i siti di bufale, che normalmente difendono il WEF, si tratta di sciocchezze, disinformazione ad hoc per chi ama coltivare il proprio orticello e che sentendo questa notizia vedrà i membri del World Economic Forum come nemici da combattere.
Ma è stato pubblicato esattamente da loro?
E allora ?... Dicono: "Il tutto nasce da uno studio dell'Università del Michigan che ha calcolato che frutta e verdura coltivate in maniera casalinga generano un'impronta di carbonio molto superiore a quella generata quando gli stessi prodotti sono coltivati nel campo. Lo studio stesso però evidenzia come, in alcuni casi, quest'impronta possa essere inferiore a quella dell'agricoltura intensiva (è chiaro).
Ma questo è quanto. Lo studio non è stato commissionato dal WEF, dello studio non si parla nei rapporti del WEF degli ultimi mesi, e il WEF non è tra i finanziatori dell'Università del Michigan (dicono loro che sono sempre e istantaneamente, ben informati su tutto).
In pratica, basandosi su uno studio e null'altro, qualcuno ha deciso di costruire una non notizia, che nel corso dell'ultimo mese è riuscita a trovare spazio su vari siti di controinformazione globale, diventando un fatto per coloro che di quei siti si fidano (noi).
Ma i siti di bufale (creati ad hoc per confondervi) non dovrebbero preoccuparsi della notizia, che reputano vera, ma che considerano controinformazione e contro quale informazione corretta?
Lo capite vogliono toglierci il prosciutto, i salami, la mortadella, i formaggi, il vino, l'olio d'oliva e ora anche gli ortaggi, e sostituirli con i loro schifosissimi alimenti industrializzati, fatti di vermi, chimica e prodotti che fanno male alla salute, prodotti in larga scala (ricordatevi che sono gli stessi che producono la plastica e la chimica usata nel mondo).
Poi siamo noi a fare controinformazione.
Loro chiaramente non sono solo contro le bufale, ma contro i bufali, le mucche, i maiali, le viti, le olive e anche gli ortaggi.
Masaniello Pasquino
Ps.
da Green Emotion
Perché coltivare gli orti urbani? Ecco i nostri motivi green!
L'agricoltura urbana e la voglia di km zero è una realtà molto meno di nicchia di quanto puoi pensare. Ma quali sono i vantaggi della presenza di un orto in città? Leggi qui sotto:
Freschezza degli alimenti
In primo luogo, è un modo per coltivare cibi freschi e sani, senza dover acquistare prodotti che possono essere stati coltivati con pesticidi e fertilizzanti chimici. Inoltre, gli orti urbani offrono l'opportunità di avvicinarti alla natura e imparare di più su frutti, fiori e piante.
Collaborazione e incontro tra cittadini
Una nuova tendenza che può offrire anche benefici sociali, essendo un modo per incontrare nuove persone con interessi simili e creare comunità locali. Inoltre, gli orti urbani possono essere utilizzati come spazi per eventi e attività, come feste e incontri per scambiarsi prodotti coltivati.
Assist alla biodiversità
Gli orti urbani possono effettivamente incrementare la biodiversità, soprattutto se chi li cura si concentra sulla piantumazione di specie autoctone, che attraggono insetti come le api. Non importa quanto grande o piccolo sia l'orto. È la pratica di coltivare il paesaggio – e le decisioni che riguardano la vegetazione e alla copertura del suolo – a determinare in ultima analisi la biodiversità vegetale e animale in quel luogo.
Ritorno alla coltivazione manuale
Una delle sfide degli orti urbani è che richiedono un intenso lavoro manuale: non si può guidare una mietitrebbia in città al momento del raccolto. Dal punto di vista ecologico, tuttavia, questa limitazione rappresenta in realtà una benedizione: gli agricoltori urbani possono coltivare, una vicina all'altra, qualsiasi tipo di pianta, in modo da aumentare la resa.