Inizio 2025 difficile per il Sindaco di Villa San Giovanni

04.01.2025

Il nuovo anno si presenta per il sindaco Giusy Caminiti e la sua amministrazione come un inizio incerto, caratterizzato da polemiche e contestazioni che gettano un'ombra pesante su Villa San Giovanni.

Le denunce del Codacons sulla gestione dei tributi, unite ai problemi di salute pubblica e all'emergenza educativa, pongono interrogativi inquietanti sulla capacità di questa amministrazione di affrontare le sfide urgenti della comunità. 

In particolare, il Codacons ha sollevato gravi accuse riguardo alle pratiche di riscossione adottate dall'Organo Straordinario di Liquidazione e dal Comune; tuttavia, come segnalato nella nota dell'associazione, i cittadini di Villa San Giovanni si trovano a dover affrontare richieste di pagamento relative a tributi non più esigibili, alcuni dei quali aboliti dalla legge nel 2016. È inaccettabile, perché in un contesto di dissesto finanziario, si perpetuino atti che sembrano più simili a una vessazione dei cittadini, piuttosto che a una gestione equa e responsabile delle risorse pubbliche.

Le parole incisive con cui il Codacons caratterizza l'operato di quattro funzionari - tre appartenenti all'Organo Straordinario di Liquidazione e uno all'Ufficio Finanziario - rivelano un clima di sfiducia verso le istituzioni. Questi rappresentanti dello Stato sono, però, percepiti come strumenti di oppressione, invece di tutelare i diritti dei contribuenti. La situazione è aggravata perché manca un dialogo costruttivo e le risposte a questioni cruciali, sollevate dai cittadini, sono assenti. Ci troviamo di fronte a una gestione che, sebbene ignori le normative vigenti, rischia di compromettere ulteriormente un bilancio già fragile, portando a un ulteriore buco finanziario

Intanto i cittadini si sentono traditi, attaccati nella calata della notte, per un provvedimento giunto all'ultimo giorno utile, dei 5 anni. Anni di pandemia, lockdown, licenziamenti, chiusura di attività private, morte, Green pass, disperazione e tristezza, multe e tasse.

Accanto a questa crisi tributaria, emerge un'altra questione di vitale importanza: l'emergenza educativa. Caterina Trecroci, presidente del consiglio comunale, ha denunciato il crescente disagio tra i giovani di Villa San Giovanni, sottolineando la necessità di forme di ascolto più efficaci. Se le istituzioni locali non riescono a proteggere e a dare voce ai più giovani, quale futuro possiamo aspettarci? Ma dalla strada arrivano le critiche "Le istituzioni non possono limitarsi a convocare un consiglio comunale aperto come una sorta di rituale, ma devono intraprendere azioni concrete per aiutare le nuove generazioni ad affrontare le sfide contemporanee"

A rendere il quadro ancora più complesso ci pensa Forza Italia, che critica l'amministrazione Caminiti per l'inerzia nella lotta contro l'inquinamento e la tutela della salute pubblica. In effetti, la situazione ambientale di Villa San Giovanni è preoccupante. Con milioni di veicoli che ogni anno attraversano il territorio, gli abitanti soffrono le conseguenze di un'aria malsana. L'amministrazione, invece di adottare misure concrete, continua a perdere tempo su battaglie ideologiche, come quella contro il Ponte sullo Stretto, trascurando i problemi immediati che affliggono la città.

Non è più tempo di aspettare. È urgente potenziare il sistema di monitoraggio della qualità dell'aria, fornendo ai cittadini dati trasparenti e di facile accesso. Senza questo, i cittadini di Villa San Giovanni si sentono abbandonati e traditi da un'amministrazione che dovrebbe proteggere i loro diritti e il loro benessere. La comunità merita di sapere che le istituzioni stanno lavorando per creare un ambiente più sano e vivibile. Questo è il sunto dei rappresentanti di FI.

Con il nuovo anno, ci si domanda quale sarà il destino di Villa San Giovanni. Gli interventi concreti e il coinvolgimento attivo della comunità sono vitali per costruire un futuro migliore. È imperativo che l'amministrazione non solo ascolti le richieste dei cittadini, ma agisca prontamente per risolvere le questioni di pubblica utilità.

Il sindaco Caminiti e i suoi collaboratori si trovano ora di fronte a una scelta cruciale: continuare a inseguire battaglie contro opere infrastrutturali, ignorando il degrado della città? O prendere in mano la situazione, affrontare le criticità ed elaborare un piano di sviluppo sostenibile e condiviso? Perché solo così Villa San Giovanni potrà tornare a essere un luogo in cui i cittadini possano sentirsi tutelati e valorizzati.

In conclusione, l'anno nuovo si apre con la necessità di una riflessione profonda e di un cambio di rotta. La comunità di Villa San Giovanni è pronta a chiedere di più alle istituzioni, ma queste devono dimostrare di essere all'altezza della sfida, recuperando credibilità e instaurando un dialogo fruttuoso con i cittadini. Solo in questo modo si potrà sperare in un 2025 diverso, caratterizzato da responsabilità e impegno comune.

Certo è che quanto sta accadendo nella nostra città rappresenta una pugnalata alle spalle per i cittadini. Una vera e propria "carognata". Viviamo in un luogo dove l'assenza di un servizio di autobus pubblico penalizza soprattutto i più giovani e gli anziani, costringendoli a sentirsi esclusi. Ogni anno, milioni di veicoli attraversano il nostro territorio, causando inquinamento e non portando alcun beneficio alla popolazione. Le nostre abitazioni e piazze crollano, le buche sulle strade aumentano e nemmeno il consiglio comunale straordinario riesce a raggiungere tutti i cittadini, visto che le riunioni avvengono al piano superiore, dove l'ascensore non esiste, escludendo chi ha difficoltà a muoversi e salire scale.

Il presidente di GIA, Giornalisti Italiani Associati, ha dichiarato: "Sostengo sempre idee costruttive che apportino benessere alla città. Abbiamo richiesto una sede a Villa, ottenendo solo risposte negative. Tuttavia, la nostra associazione ha trovato accoglienza a Reggio Calabria, finanziandosi autonomamente, non mi sono messo a piagnucolare, ma il comune deve affrontare con urgenza i problemi della città, consentendo ad altri di apportare infrastrutture e innovazione, oppure deve finalmente farsi da parte. Villa San Giovanni non può più aspettare".

Djàvlon