Kobe, il ricordo delle due Reggio

26.01.2025

"Kobe Reggiano Forever": il tributo di Reggio Emilia e il legame indissolubile con Reggio Calabria

A cinque anni dalla tragica scomparsa di Kobe Bryant, il mondo non smette di ricordare una leggenda che ha lasciato un segno indelebile sia nello sport che nel cuore di milioni di persone. Reggio Emilia, una delle città italiane dove Kobe trascorse la sua infanzia, ha scelto di onorare il Black Mamba con l'iniziativa "Kobe Reggiano Forever". Una giornata interamente dedicata al basket giovanile, con gare di tiro e un triangolare che animeranno Largo Kobe e Gianna Bryant – piazza intitolata al campione nel 2021 – e il PalaBigi, dove il giovane Kobe incantava il pubblico negli intervalli delle partite del padre Joe, stella delle Cantine Riunite tra il 1989 e il 1991.

Kobe e il legame con Reggio Calabria

Ma il legame tra Kobe Bryant e l'Italia non si ferma a Reggio Emilia. Reggio Calabria, dove Joe Bryant giocò nella stagione 1986/87 con la Viola, è stata una delle prime tappe formative del giovane Kobe. Qui, in riva allo Stretto, Kobe mosse i primi passi nel mondo della pallacanestro, mostrando un talento precoce che lo avrebbe poi reso uno dei più grandi giocatori della storia.

A Reggio Calabria, Kobe imparò i fondamentali del gioco, perfezionando abilità che lo avrebbero avvantaggiato sui parquet americani. La città, già appassionata di basket, viveva anni d'oro: la Viola Reggio Calabria era una realtà competitiva, e il piccolo Kobe trovò un ambiente sportivo che lo ispirò e lo formò, affiancandosi a nomi come Tonino Zorzi, Carlo Recalcati e, anni dopo, Emanuel (Manù) Ginóbili, che avrebbe poi dominato in NBA con quattro titoli.

La cultura sportiva di Reggio Calabria (1976-1980): un fermento di passione

Gli anni precedenti all'arrivo di Kobe e della sua famiglia erano un periodo di grande fermento sportivo per Reggio Calabria. Tra il 1976 e il 1980, la città viveva intensamente lo sport, con il basket al centro della scena. Non era solo la Viola a brillare: realtà come la Royal Basket contribuivano alla diffusione della pallacanestro tra i più giovani, con allenamenti che si protraevano fino a tarda notte, in strutture come il Frangipane, simbolo di dedizione e sacrificio.

Ma il basket non era l'unico sport a fare breccia nel cuore dei reggini. L'atletica e il judo, per esempio, erano ai vertici nazionali. Squadre locali a Reggio vinsero campionati prestigiosi nell'atletica, come i campionati italiani fiamma, mentre il Judo Club si affermava sui tatami di tutta Italia con Oscar e Duilio De PasqualeMirko Timoteo De Benedittis, Tonino Foresta, Andrea Ruggeri, Antonio Grillone. 

Era una città in cui lo sport rappresentava non solo un passatempo, ma una vera e propria cultura condivisa.

Quando Kobe arrivò a Reggio Calabria negli anni Ottanta, trovò una città già innamorata dello sport, dove lo spirito competitivo e l'entusiasmo collettivo gli fornirono l'ambiente ideale per sviluppare il suo talento.

Joe Bryant: un'eredità sportiva senza confini

Joe Bryant, scomparso nel 2023, non è stato solo il padre di Kobe, ma un pilastro del basket italiano. Durante la sua stagione con la Viola Reggio Calabria, stabilì il record di 69 punti in una sola partita, un'impresa che ancora oggi viene ricordata dagli appassionati. Kobe, a soli sei anni, osservava e assorbiva tutto: il gioco del padre, la passione della città e lo spirito competitivo che caratterizzava il basket italiano.

Da una Reggio all'altra: il filo rosso del basket

La storia di Kobe Bryant in Italia è un viaggio da una Reggio all'altra. Da Reggio Calabria, dove iniziò a costruire il suo legame con il basket, a Reggio Emilia, dove affinò ulteriormente le sue doti. Due città diverse, ma accomunate dalla passione per lo sport e dal privilegio di aver contribuito alla formazione di un atleta straordinario e di un uomo esemplare.

Kobe, simbolo eterno

Il 26 gennaio 2020, Kobe Bryant, insieme alla figlia Gianna e ad altre sette persone, perse tragicamente la vita in un incidente in elicottero. Il mondo pianse un campione, ma anche un uomo che ha ispirato generazioni con il suo esempio dentro e fuori dal campo.

Il suo legame con l'Italia, e in particolare con le città di Reggio Calabria e Reggio Emilia, è un simbolo eterno di quanto lo sport possa unire culture e generazioni. Oggi, attraverso tributi come quello di "Kobe Reggiano Forever", l'eredità del Black Mamba continua a vivere, ricordandoci che la sua leggenda non conosce confini.

Andrea Ruggeri