Le verità su SARS-CoV-2? Poveri Noi
Titolo: Pressioni governative e rischi vaccinali: l'ombra su Pfizer e sull'amministrazione Biden
Il racconto di Mark Zuckerberg durante il podcast di Joe Rogan getta nuova luce su una vicenda inquietante legata alla gestione della pandemia da COVID-19. Il fondatore di Meta ha svelato dettagli sulle pressioni subite dalla sua azienda da parte del governo USA per censurare contenuti che riportassero effetti collaterali dei vaccini contro il SARS-CoV-2. "L'amministrazione Biden ha chiamato il nostro team urlando e imprecando," ha dichiarato Zuckerberg, sottolineando il livello di coercizione esercitato nei confronti della sua piattaforma.
Davanti a richieste di rimuovere anche semplici meme satirici o contenuti veri che descrivevano effetti collaterali, Zuckerberg ha risposto con un netto rifiuto: "Non toglieremo l'umorismo e la satira, non toglieremo le cose che sono vere." Questo rifiuto, tuttavia, avrebbe avuto conseguenze pesanti: "Dopo il nostro no, tutte queste agenzie governative hanno iniziato a indagare sulla nostra azienda. È stato brutale."
La questione diventa ancora più grave quando Zuckerberg accenna al programma di vaccinazione, affermando che le pressioni non si limitavano a eliminare fake news ma includevano contenuti veri sugli effetti collaterali. "Ci hanno detto che dovevamo eliminare qualsiasi cosa che affermasse che i vaccini potessero avere effetti collaterali. E io ero del parere che: 'non lo faremo'," ha spiegato.
Il peggio è che poi lo hanno fatto, insomma tutte le bugie erano visibili, la verità ... quasi mai.
Il ruolo di Pfizer e i dubbi sui vaccini
Le rivelazioni di Zuckerberg si intrecciano con altre preoccupazioni che emergono dal mondo scientifico. Il professor e dottor Angus George Dalgleish, oncologo presso la St George's University di Londra, ha recentemente dichiarato che le iniezioni Pfizer conterrebbero SV40, una sostanza utilizzata nei topi per indurre lo sviluppo di tumori. Se confermata, questa affermazione getterebbe un'ombra pesantissima sul gigante farmaceutico.
A complicare ulteriormente il quadro, uno studio pubblicato su Nature (rivista scientifica) nel gennaio 2025 ha evidenziato che le nanoparticelle lipidiche utilizzate per trasportare l'mRNA della proteina spike SARS-CoV-2 non rimangono confinate al sito di iniezione. Al contrario, queste nanoparticelle raggiungono il tessuto cardiaco e altri organi, potenzialmente compromettendoli. Il dato solleva interrogativi sulla sicurezza a lungo termine dei vaccini a mRNA e sulla trasparenza dei processi regolatori.
Insomma cosa ci hanno realmente iniettato?
Una censura sistematica
Le accuse di Zuckerberg e gli studi scientifici sembrano convergere verso un punto: la gestione dell'informazione durante la pandemia potrebbe aver mascherato rischi significativi. L'idea che un governo possa esercitare pressioni così forti su un'azienda tecnologica per censurare contenuti — anche veri — è profondamente inquietante. A peggiorare il quadro, la narrativa ufficiale sembra aver ignorato o minimizzato i segnali di allarme provenienti da studi scientifici e testimonianze.
E in Italia perché lo stesso accanimento da parte del Governo di allora e dei cialtroni che in TV, che ci vendevano Veleno per acqua Benedetta.
La decisione di Meta di interrompere il programma di Diversità, Equità e Inclusione (DEI) aggiunge un ulteriore tassello alla vicenda. Zuckerberg ha annunciato che l'azienda non seguirà più tali iniziative, forse come reazione alle pressioni subite.
Conclusioni
Le recenti rivelazioni sollevano domande cruciali:
Quanto sapevano i governi (il nostro in special modo) e le aziende farmaceutiche sui potenziali rischi dei vaccini a mRNA?
Perché è stata attuata una censura così aggressiva su informazioni che si sono rivelate vere?
Chi sarà ritenuto responsabile se ulteriori studi confermeranno i rischi segnalati?
La pandemia da questo virus ormai con la certezza della sua fabbricazione in laboratorio, ha messo alla prova non solo i sistemi sanitari ma anche quelli etici e democratici, non dimentichiamoci quanto gli ospedali ricevevano per ogni paziente infettato.
L'equilibrio tra trasparenza, sicurezza e fiducia pubblica è stato compromesso, lasciando una scia di dubbi e sfiducia che richiederà anni per essere sanata. I cittadini, sono incazzati e lo si vede dagli atti di violenza contro i sanitari, negli USA addirittura un oriundo siciliano ha ucciso il capo delle assicurazioni sanitarie. Insomma noi cittadini oggi più che mai, meritiano risposte chiare e una gestione responsabile delle informazioni e delle politiche sanitarie.
Djàvlon