Malattia e sospetti dello stato di salute di Bergoglio

Papa Francesco: tra malattia e sospetti sul suo stato di salute
Avrei preferito inviare anch'io i bollettini che il Vaticano pubblica, ma ora urge una risposta seria.
Negli ultimi giorni, le condizioni di salute di Papa Francesco sono state al centro di numerose speculazioni e dibattiti. Ufficialmente, il Pontefice continua a svolgere i suoi impegni, sebbene con alcune limitazioni dovute all'età e ai problemi fisici che lo affliggono, questo `e quello che dicono al vaticano. Tuttavia, dietro le dichiarazioni ufficiali e i comunicati della Santa Sede, si sono moltiplicate le teorie secondo cui il Papa potrebbe essere in condizioni peggiori di quanto si voglia far credere, se non addirittura già deceduto.
Il sospetto nasce dalla scomparsa nelle sue apparizioni pubbliche e da alcune immagini e video diffusi di recente, nei quali appare visibilmente affaticato, sofferente e spesso assistito da collaboratori che sembrano guidarne i movimenti, dei quali non si capisce l'autenticità degli stessi. Questo ha portato alcuni osservatori a ipotizzare che il Vaticano stia cercando di celare la reale gravità della situazione, forse per preparare il terreno a un eventuale annuncio ufficiale.
Neanche la registrazione "Ringrazio di cuore per le vostre preghiere per la mia salute dalla Piazza, vi accompagno da qui. Che Dio vi benedica e che la Vergine vi custodisca. Grazie", attribuita al Papa. Un gesto che ha commosso molti, ma scandalizzato molti altri – impossibile per chi scrive non pensare all'analogia con il respiro di Lenny Belardo trasmesso in diretta per i fedeli nella serie The New Pope di Paolo Sorrentino. Per alcuni si tratterebbe di una voce troppo "meccanica" per essere vera. Tutte le interpretazioni che diffidano dai bollettini ufficiali confluiscono nella stessa versione: papa Francesco sarebbe morto da giorni, forse subito dopo il suo ricovero al Policlinico Gemelli di Roma.
D'altronde, se le teorie più estreme parlano addirittura di una sua morte già avvenuta e di una copertura mediatica atta a guadagnare tempo, più realisticamente si potrebbe trattare di un Pontefice fortemente debilitato, la cui immagine viene gestita con attenzione per evitare il panico tra i fedeli e garantire una transizione ordinata in caso di conclave imminente.
La gestione dell'informazione e il ruolo dei media
Se le condizioni di Francesco sono realmente così critiche, perché non c'è un'informazione più trasparente? Qui entra in gioco un altro elemento di riflessione: il ruolo dei media mainstream. Testate come Corriere della Sera, Repubblica, la Stampa e altre, insieme alla TV di Stato e canali come La7 e Nove, hanno da tempo perso credibilità agli occhi di una fetta sempre più ampia di pubblico. L'informazione ufficiale, anziché chiarire, spesso alimenta dubbi, lasciando spazio a ipotesi alternative.
La gestione delle informazioni riguardanti la salute di Papa Francesco rientra in un modus operandi ben collaudato, in cui si alternano dichiarazioni rassicuranti e momenti di blackout mediatico. Questo non fa altro che alimentare le voci su possibili scenari alternativi, facendo emergere una questione più ampia: chi decide cosa deve sapere il pubblico e quanto la verità possa essere manipolata per scopi che esulano dalla semplice cronaca?
Il futuro del Vaticano e la possibile transizione
Se la salute di Papa Francesco dovesse peggiorare ulteriormente o se dovesse venire confermata la sua morte, il Vaticano si troverebbe di fronte a una delle transizioni più delicate degli ultimi tempi. L'elezione di un nuovo Pontefice non è mai un processo privo di tensioni, soprattutto in un momento storico in cui la Chiesa sta affrontando profonde crisi interne ed esterne, con cardinali che affermano che Bergoglio non è neanche il vero Papa, secondo regole determinate dalle stesse leggi Vaticane.
La gestione di questa eventuale successione potrebbe avere ripercussioni non solo all'interno delle gerarchie ecclesiastiche, ma anche a livello geopolitico, considerando i rapporti tra il Vaticano e le potenze mondiali. La domanda resta aperta: il popolo cattolico è pronto a scoprire tutta la verità su Papa Francesco? Oppure ciò che verrà comunicato sarà solo la versione più conveniente per chi detiene il potere?
Papa Francesco, con il suo pontificato caratterizzato da scelte controverse, dalla Pachamama*, riforme dottrinali e una visione spesso divisiva all'interno della Chiesa, con scomuniche di Cardinali ha lasciato un'impronta indelebile. Che sia ancora in vita o che la sua scomparsa venga rivelata nei prossimi giorni, una cosa è certa: il suo nome continuerà a suscitare dibattiti, nel bene e nel male.
Djàvlon
* La Pachamama è un inganno teologico per i cristiani. Si tratta, come abbiamo visto, di una divinità pagana inca. Le immagini che la riproducono, da un punto di vista teologico, sono semplicemente degli idoli. Il fatto che un teologo, un pastore, un sacerdote, un vescovo, un cardinale, un Papa o un semplice fedele non abbiano la capacità di riconoscere questo fatto evidentemente innegabile appare davvero inquietante e del tutto incomprensibile. Potremmo dire che siamo difronte ad una nuova eclisse della coscienza, questa volta non nell'ambito del diritto della vita, ma in quello del primo e più importante comandamento: il diritto di Dio. Con l'aggravante che così facendo non si oscura solo la coscienza di un popolo, bensì la coscienza della stessa Chiesa. Alla luce della Rivelazione Divina, contenuta nella Parola di Dio, nella Tradizione della Chiesa e nel Magistero, la questione è molto semplice: fabbricare idoli da adorare è un peccato gravissimo. Prostrarsi difronte agli idoli è idolatria. Fare loro offerte, sacrifici, portarli in trionfo, porli su un trono, incoronarli, bruciare loro incenso, rappresenta un evidente culto idolatrico gravemente immorale. Metterli su altari o all'interno di chiese consacrate per venerarli costituisce una vera e propria profanazione.
Fonte: Cultura cattolica ; la Verità.