Mercato di Piazza del Popolo Riunione della Commissione

14.01.2025

La questione del Mercato di Piazza del Popolo rappresenta uno snodo cruciale per il futuro di Reggio Calabria e pone interrogativi importanti sulla gestione amministrativa, l'ascolto delle istanze dei cittadini e la tutela delle realtà storiche e sociali della città. La riunione di oggi della IX Commissione (Controllo e garanzia), su invito del presidente dell'organismo consiliare Massimo Ripepi, ha messo in luce le molteplici criticità legate alla decisione del Comune di cancellare il mercato fino a giugno 2025, e potenzialmente oltre, per fare spazio a un parcheggio.

L'incontro ha visto l'assenza del sindaco Giuseppe Falcomatà, già convocato per martedì prossimo, ma ha registrato la partecipazione dell'assessore Marisa Lanucara e della dirigente comunale Loredana Pace, intervenuta in collegamento. Presenti in aula anche alcuni commercianti della piazza, tra cui il noto cittadino senegalese Giulio, ormai una figura emblematica per la comunità reggina.

Un mercato storico lasciato nell'incertezza

Il bando del 2018 per la gestione del mercato aveva prodotto vincitori, ma questi non sono mai stati convocati dall'amministrazione per ricevere le licenze necessarie. L'inerzia del Comune ha congelato una situazione che si è protratta negli anni, aggravata dalle restrizioni della pandemia e da una mancata regolarizzazione successiva.

Tra i tanti interventi, quello di Giulio, commerciante senegalese che lavora al mercato da 40 anni, ha toccato il cuore dei presenti. Giulio, che si definisce "più reggino dei reggini", ha raccontato con passione come il mercato sia stato non solo il suo sostentamento, ma anche un luogo di integrazione e amore per la città da parte di molti. La decisione di cancellare questa realtà storica, comunicata attraverso un semplice post sui social, rappresenta una mancanza di rispetto verso chi ha contribuito per decenni all'economia e al tessuto sociale di Reggio Calabria.

Le contraddizioni dell'amministrazione

La giustificazione dell'assessore Marisa Lanucara, secondo cui la piazza sarà destinata a un parcheggio, ha sollevato dubbi sulla logica della scelta. Se l'obiettivo era supportare il mercato, eliminare quest'ultimo rende inutile il parcheggio stesso. Inoltre, le dichiarazioni della maggioranza che accusano l'opposizione di parteggiare per l'illegalità appaiono come un tentativo di spostare l'attenzione dai problemi reali:

  • La mancata convocazione dei vincitori del bando del 2018.
  • L'assenza di interventi concreti per regolarizzare la situazione dopo la pandemia.
  • L'inefficace controllo sugli eventi domenicali che hanno causato degrado nella zona, lasciando gli ambulanti come capro espiatorio.

Domande senza risposte

La discussione in Commissione ha portato alla luce molte domande ancora senza risposte:

  1. Perché i vincitori del bando non sono mai stati convocati?
  2. Perché non si è provveduto a un condono per i periodi di restrizioni dovuti alla pandemia?
  3. Perché i controlli e le regolarizzazioni sono arrivati solo dopo la delibera?
  4. Chi ha autorizzato eventi che hanno causato degrado, mentre il mercato veniva accusato degli stessi problemi?
  5. Perché due soli commercianti hanno avuto la possibilità di operare, escludendo tutti gli altri?
  6. Perché non è stato avviato un dialogo con i cittadini prima di prendere una decisione così drastica?

Un'opportunità mancata di confronto

L'assenza del sindaco Giuseppe Falcomatà dalla riunione, giustificata da una "urgente riunione per la sicurezza", ha lasciato un vuoto significativo in un dibattito cruciale per la città. La presenza del primo cittadino sarebbe stata fondamentale per fornire spiegazioni dirette e ascoltare le preoccupazioni dei commercianti e dei cittadini.

Il ruolo dei giornalisti e dei cittadini

Le dichiarazioni del consigliere di maggioranza Carmelo Sera, che ha accusato alcune testate giornalistiche di fomentare polemiche, sono state un tentativo infelice di delegittimare il ruolo dell'informazione. I giornalisti sono lì per raccontare i fatti, analizzare le scelte amministrative e dare voce ai cittadini. L'informazione libera è essenziale per una democrazia partecipativa, soprattutto in una città come Reggio Calabria, che fatica a uscire dalle ultime posizioni nelle classifiche sulla qualità della vita.

Conclusioni

Il mercato di Piazza del Popolo non è solo un luogo di commercio, ma un simbolo di storia, identità e comunità per Reggio Calabria. La decisione di chiuderlo, senza un dialogo serio con i cittadini e senza alternative concrete, rappresenta l'ennesima occasione mancata di valorizzare una risorsa locale. Reggio Calabria non può permettersi di cancellare la sua storia per far spazio a decisioni discutibili. Massimo Ripepi, convocando questa riunione, ha dimostrato attenzione e sensibilità verso una problematica cruciale, ricordando che Reggio Calabria appartiene a tutti i cittadini.

Il futuro della città dipende dalla capacità dell'amministrazione di ascoltare, dialogare e agire nell'interesse collettivo, restituendo dignità a luoghi come Piazza del Popolo e ai lavoratori che vi operano da decenni.

Andrea Ruggeri

Ps. 

Durante la seduta, è intervenuto anche il consigliere comunale e metropolitano Filippo Quartuccio, che pur essendo parte della maggioranza, ha sollevato quesiti cruciali sulla gestione del bando del 2018

Quartuccio ha chiesto se l'amministrazione avesse prodotto documentazione relativa ai vincitori del bando e agli spazi da destinare all'interno della piazza. Ha inoltre domandato se i vincitori avessero avanzato richieste ufficiali di convocazione negli anni successivi.

Le sue domande, tuttavia, sono rimaste senza risposta. La mancanza di chiarimenti è stata ulteriormente aggravata dall'assenza della dirigente comunale Loredana Pace, che si è scollegata durante la parte finale della commissione, lasciando un vuoto informativo su questioni centrali per il dibattito.

L'intervento di Quartuccio ha evidenziato la necessità di maggiore trasparenza e documentazione, un tema che si aggiunge alle molteplici criticità già emerse sulla gestione di Piazza del Popolo e sul destino degli operatori del mercato storico.