Museo del Mare: un sogno che si avvera, ma di chi è il merito?
Il sindaco di Reggio Calabria annuncia con entusiasmo l'avvio del cantiere del Museo del Mare il 22 febbraio, sottolineando l'importanza dell'opera e il finanziamento record di 121 milioni di euro: "Quello che per anni è stato solo un bellissimo render, a breve sarà realtà!". Un'opera destinata a cambiare il volto della città, ma il sogno non nasce oggi.
Fu l'amministrazione Scopelliti a immaginare per prima il progetto, avviando nel 2008 un concorso internazionale per la riqualificazione del waterfront e affidando l'incarico allo studio di Zaha Hadid nel 2009. L'idea era quella di creare un legame forte tra la città e il mare, con due edifici gemelli: il Museo del Mare e un centro polifunzionale. Un'opera innovativa, ispirata alle forme di una stella marina, ma dipendendo dall'angolo visivo può ricordare uno squalo o una manta, un progetto singolare che unisce l'estetica, funzionalità e sviluppo turistico.
Il progetto rimase però fermo per anni, messo da parte dalla stessa amministrazione Falcomatà (che oggi lo reclama come suo), che scelse di destinare le risorse ai servizi essenziali. Solo nel 2021, su impulso del governo e grazie all'interlocuzione con il Ministero della Cultura, il Museo del Mare venne inserito tra i 14 attrattori culturali strategici per l'Italia, con un primo finanziamento di 53 milioni di euro. Da lì l'amministrazione comunale riuscì a raddoppiare i fondi, arrivando a 121 milioni con le risorse europee della programmazione Pn Metro Plus.
Nel 2023 si fecero passi concreti: la gara d'appalto, affidata a Invitalia, assegnò i lavori alla Cobar Spa, la stessa impresa che ha realizzato il Waterfront. A marzo venne firmata la convenzione con lo studio Zaha Hadid Architects per la direzione dei lavori, e a ottobre si siglò in Prefettura il protocollo di legalità con il Ministero dell'Interno Piantedosi per prevenire infiltrazioni della criminalità organizzata nei lavori.
Il Museo del Mare, oltre a essere un'icona architettonica, ospiterà un centro di biologia marina, un acquario (già oggetto di contestazioni da parte degli ambientalisti), una sala congressi, spazi espositivi per mostre permanenti e temporanee, oltre a un ristorante e un bar. Un'opera che ambisce a proiettare Reggio Calabria nel panorama internazionale del turismo e della cultura.
Ma chi inaugurerà davvero il Museo del Mare? (Chiamato anche Museo del Mediterraneo) Se i lavori si protrarranno fino al 2026, non sarà Falcomatà a tagliare il nastro, così come Scopelliti non vide la realizzazione del suo progetto originario. Ma le vie del Signore sono infinite e le future elezioni diranno chi sarà.
In una città dove troppo spesso i sogni restano sulla carta, l'auspicio è che questa volta si arrivi fino in fondo.
Magari con il Ponte sullo sfondo, ed il metro calabro-siciliano con la fermata Museo del Mare.
Djàvlon
Ops.. Dimenticavo, ma meglio tardi che mai, chi era con delibera di protocollo n. 85671 del 10.06.2015 scriveva al Rup: "In riferimento all'oggetto si rappresenta, come già reso edotto codesto RUP nelle vie brevi ed in sede di riunione presso la sede municipale, che non rientra più negli obiettivi strategici prioritari di questa amministrazione la realizzazione del Museo del Mediterraneo".

Vale la frase di Gesù "Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio" a ognuno il suo, le strisce pedonali malfatte, la passerella di legno già distrutta al Lido comunale, il campo di basket al tempietto distrutto e scolorito in pochi mesi, la chiusura del mercato di piazza del popolo a Falcomatà e il Museo del Mare o Mediterraneo a chi lo ha idealizzato. Vale per la riapertura e record dell'aeroporto, e anche per la realizzazione del Ponte, dell'alta Velocità, delle nuove strade regionali, del metrò ecc... ecc...