Nessuna censura a Scappatura? Allora cos'è?
Ho letto sul giornale dei colleghi di Strettoweb la risposta del consiglio direttivo della Consulta Giovani a Scappatura.
Segue link qui e a fondo articolo.
Lorenzo Scappatura ha un nome, chi risponde NO? Sarei felice di sapere chi sono quelli che rispondono e se sono stati realmente loro a scrivere queste parole, perché a veder mio... la recente nota del Consiglio Direttivo della Consulta Giovani, priva di firma, solleva interrogativi sulla trasparenza e sull'effettiva rappresentatività di questo organo. La mancata attribuzione di responsabilità a chi redige tali comunicazioni riduce la credibilità delle posizioni espresse.

La Consulta Giovani dovrebbe essere uno spazio di dialogo libero e costruttivo, aperto a tematiche rilevanti come il lavoro, i trasporti, le infrastrutture e altri problemi concreti che riguardano direttamente i giovani. Limitare il dibattito a temi meno incisivi o decidere arbitrariamente ciò che è opportuno discutere non è dialogo, ma una forma di censura.
Il richiamo alla missione "apartitica e aconfessionale" non dovrebbe trasformarsi in un pretesto per escludere opinioni diverse. In una democrazia, la libertà di espressione garantita dall'articolo 21 della Costituzione include il diritto di proporre visioni alternative, anche su questioni divisive. Se un giovane, come Lorenzo Scappatura, viene ostacolato per le sue opinioni, questo contraddice i principi fondamentali su cui dovrebbe basarsi la Consulta.
La nota del Consiglio, inoltre, giustifica il divieto di trattare argomenti "divisivi" rimandandoli a spazi specifici, ma ciò rischia di sminuire il ruolo stesso della Consulta. Se non si possono affrontare questioni centrali per il territorio, allora di cosa si discute? La scelta di evitare il confronto su temi rilevanti priva i giovani di un'opportunità cruciale per contribuire al cambiamento.
Infine, il tono difensivo e le accuse di "polemiche sterili" contro chi ha criticato l'operato della Consulta sembrano mirare più a difendere l'immagine dell'organo che a rispondere in modo concreto alle critiche.
La vera forza della Consulta Giovani dovrebbe risiedere nel confronto aperto, non nella chiusura verso chi propone visioni diverse.
Se la Consulta vuole davvero "costruire il cambiamento", come afferma, deve abbracciare il pluralismo e il dialogo, non limitarlo.
Senza trasparenza e apertura, rischia di perdere la fiducia dei giovani e di ridursi a un organo formale, privo di reale impatto.
Andrea Ruggeri
Articolo Strettoweb del 28 Gen 2025 | 10:02 a firma di Danilo Loria