No Men in Women's Sports" (Niente uomini negli sport femminili)
Trump mantiene le promesse di campagna: stop agli uomini nello sport femminile.
Donald Trump continua a rispettare gli impegni della sua campagna e, mentre lavora a un piano per porre fine alla guerra in Ucraina, dopo essere uscito dall'OMS, Organizzazione Mondiale della Salute che è governata da privati delle BigFarma, firma un ordine esecutivo che vieta agli atleti transgender di competere negli sport femminili. L'amministrazione ha intitolato il provvedimento "No Men in Women's Sports" (Niente uomini negli sport femminili), sancendo che il Titolo IX – la legge federale contro la discriminazione sessuale nelle scuole – venga applicato in modo da escludere la partecipazione di persone transgender nelle competizioni riservate alle donne.
"Stiamo mettendo in guardia tutte le scuole che ricevono fondi pubblici: se permettete agli uomini di prendere il controllo delle squadre femminili o di invadere gli spogliatoi, sarete indagati per violazioni del Titolo IX e rischiate di perdere i finanziamenti federali", ha dichiarato Trump.

L'ordine esecutivo impone inoltre ai funzionari federali di avviare indagini per frode contro le atlete transgender che cercano di entrare negli Stati Uniti con visto sportivo. Inoltre, gli USA faranno pressione sul Comitato Olimpico Internazionale affinché la sicurezza delle donne sia garantita durante eventi sportivi sul suolo americano. Un ulteriore effetto della misura sarà il divieto per le atlete transgender di partecipare alle Olimpiadi di Los Angeles 2028 nelle competizioni femminili.
Le reazioni non si sono fatte attendere. L'Human Rights Campaign ha criticato la decisione sostenendo che il divieto "espone i giovani a molestie e discriminazioni". "Vogliamo sport equi e inclusivi, sicurezza per gli studenti e pari opportunità per tutti, ma questa misura rischia di escludere i giovani transgender", ha dichiarato il presidente Kelley Robinson.
Tuttavia, anche tra i sostenitori dell'inclusione sportiva dei transgender emerge la consapevolezza che non si può negare la realtà biologica: uomini e donne sono diversi. La proposta di creare una categoria specifica per atleti transgender potrebbe essere una soluzione, ma il principio resta chiaro: lo sport femminile deve restare riservato alle donne. Trump, con questa decisione, riafferma il diritto delle atlete a una competizione equa e sicura, respingendo le pressioni ideologiche che cercano di alterare le fondamenta dello sport.
Tra quelli a favore anche Martina Navratilova, campionessa di tennis lesbica: "Detesto il fatto che i Dem abbiano deluso totalmente le donne e le ragazze su questo tema molto chiaro: lo sport femminile è riservato solo alle donne."
Io, che rispetto le scelte degli altri, l'inclusione dove il sesso non conta, e da sempre sono contro il vero razzismo, posso solo dire: "Pazzesco, c'è voluto Trump per fare la cosa più normale di questo mondo!".
Andrea Ruggeri