Obiettivo, impedire la realizzazione del Ponte

10.05.2024

Che ci fosse un gruppo di politici contro il Ponte non si discute, noi avevamo detto che se lo avesse sponsorizzato Salvini, l'avrebbero attaccato tutti, ma adesso gli attacchi hanno del ridicolo e raffigurano un'incompetenza elementare, che solo può essere percepita da persone con capacità limitate di analisi, per dire altro.

Insomma direbbe Totò "gli intelligenti cercano soluzioni, gli imbecilli cercano colpevoli".

Disturba le migrazioni di uccelli, delfini, e altre 800 specie a cui 30.000 navi traghetto e aliscafi, non quelli non disturbano.

Inquina, ripeto toglie per lo meno 15.000 traghettamenti riducendo l;'inquinamento in mare e fa scomparire l; inquinamento dei camion e macchine accese, in fila ai traghetti per ore nei mesi estivi e nei fine settimana, riducendo le malattie e i problemi respiratori connessi.

Non sopporterà i venti. Esistono ponti, di strutture molto più vecchie, sia come progettazione che come resistenza che da 50 anni e oltre sopportano venti ben maggiori.

Costa troppo. Il ponte si ripaga con i benefici che apporta, costa troppo è inviare armi e soldi a paesi in guerra, concedere a miglioni di giovani attivio benefici economici per l'intera vita, comprare sieri falsi da inoculare ai cittadini.

Si poteva fare di più con quei soldi. Perché chi dice questo, quando al governo non lo ha fatto? Perché a Villa non riusciamo a mettere un ascensore già comprato al comune, aggiustare una piazza, lasciare organizzati i cimiteri, dove persone devono aspettare mesi per avere la sepoltura nel loculo che hanno comprato in vita. Perché i governi di quelli contrari al ponte non hhanno fatto niente di buono per il sud.

Con il peso sprofonderà Villa San Giovanni. Ha Ha Ha questa ce la potevano risparmiare, mi ricorda l'11 di settembre dove un aereo dirottato si è inabissato (queste le parole usate dai bugiardi di quell'epoca), nella terra, senza lasciare quasi traccia.

Sarà distrutto dal terremoto. Già sappiamo che ha la capacità di resistere a terremoti peggiori di quelli del 1908. Ma perché non dicono ai napoletani che se il Vesuvio o Campi Flegrei esplodono, sono a rischio le vite e tutti gli averi di milioni di persone, case, strade, ponti, tralicci, ecc... ecc... .

I soldi li spenderanno con imprese del nord ed estere. Gli operai, tecnici, ingegneri, lavoratori dell'indotto, loro famiglie e turisti o semplicemente curiosi, avranno bisogno di dormire, mangiare, lavare, divertimento, svago, vacanze, e altre mille cose che generano guadagni locali. Bisogna solo cominciare a organizzare il tutto, cosa che pochi in Calabria stanno facendo.

L'ultima è relative ai cavi principali del ponte sullo Stretto di Messina che sarebbero dei "prototipi" e a connesse sperimentazioni di "difficilissima esecuzione", tramite "macchine colossali" e "tempi lunghi di esecuzione", e a questa ha risposto la nota di Stretto di Messina spa: "I cavi principali del ponte non sono un prototipo. In particolare, i quattro cavi principali, realizzati mediante l'impiego di PPWS - funi prefabbricate da 127 fili, zincati e ad alta resistenza - sono di dimensioni analoghe a quanto già realizzato per il ponte Giapponese Akashi Kayko, in esercizio da 26 anni. Inoltre, si rappresenta che recenti realizzazioni (ShiZiYang Bridge, 2020) vedono l'impiego di cavi di diametro anche superiore a quelli del Ponte sullo Stretto (1.30 m vs 1.26 m).

Per quanto riguarda il tema dei tempi e modalità delle prove di fretting, ovvero fatica da "sfregamento" cavi - selle, queste hanno una durata di alcuni mesi - non certo di anni o tantomeno di decenni - e si avvalgono di martinetti idraulici e strutture con dimensione massima di 10-15 metri, difficilmente definibili come "macchine di colossale dimensione".

Addirittura già i no ponte avevano gridato che l'opera non si sarebbe fatta, lo hanno fatto per aizzare la popolazione a Villa San Giovanni e Messina, ma la società ha deciso che si prenderà tutti e quattro i mesi di tempo previsti dalla legge per rispondere ai 239 rilievi mossi dal ministero dell'Ambiente (il Mase). Quattro mesi e non trenta giorni, come invece sembrava «La realtà è che non c'è alcun ritardo. È un tempo previsto dalla legge e abbiamo scelto di sfruttarlo proprio per tacitare ogni polemica e rispondere ai rilievi in maniera approfondita e circostanziata. Anche noi ci teniamo all'ambiente. Su oltre 10mila elaborati, 239 rilievi ci sembra una cifra congrua. Vediamo l'aspetto costruttivo della richiesta di queste integrazioni, per alcune occorre un supplemento d'indagine sul campo. Ci sarebbero state più polemiche se il Ministero avesse chiesto solo dieci integrazioni. Il Mic, il ministero della Cultura, ha espresso parere positivo al nostro progetto e subito il Wwf ha gridato allo scandalo». Queste cose erano già successe al tempo del progettista del Ponte di Brooklyn: «Lui aveva detto qualunque cosa facciamo, veniamo criticati».

Ma ora avremmo dovuto imparare dagli errori, Ciucci ritardando lo sa, i No Ponte irresponsabili distruttori dello sviluppo del Sud e di tutta l'Italia, no.

Quello che mi lascia triste è vedere gli inoculati dal siero magico, che si sono fatti abbindolare, mascherare, privare la libertà, sospendere dal lavoro, minacciare ... ora lottare per il non sviluppo della loro terra, e mi fa pensare... a una frase di Totò 

"La vita è fatta di cose reali e di cose supposte: se le reali le mettiamo da una parte, le supposte dove le mettiamo?".

Lo sviluppo dell'Italia passa per questi No Tav (a perdere posti di lavoro e salute è stata l'Italia), No Ilva (a perdere posti di lavoro e salute è stata l'Italia), No Fiat (praticamente quasi fuori dall'Italia, le proteste NO dei sindacati estremizzando la situazione hanno aiutato 100.000 a starsene a casa), ora No Ponte (immaginatevi se Catania, Messina e Reggio Calabria si uniscono con un Ponte. Diventano improvvisamente la più grande città del centro del mediterraneo, uno sviluppo pazzesco, aumento dei posti di lavoro, ricchezza, decentralizzazione del Nord e centro verso il Sus Sud, che chi finanzia i NO PONTE, non vuole.

Djàvlon

Insomma direbbe Totò "".