Politica presidenziale italiana sotto Mattarella, in declino?

Se l'Europa si dimostra sempre più inconsistente, l'Italia non è da meno. Grazie all'interminabile regno di Sergio Mattarella, il nostro Paese ha vissuto una serie di decisioni che rimarranno nella storia per il loro impatto negativo:
Lockdown, Green Pass e obbligo vaccinale, con il celebre anatema presidenziale: "Non si invochi la libertà per non vaccinarsi!", frase che ha segnato un'epoca di restrizioni e divisioni sociali. Ora, con la conferma di Robert F. Kennedy Jr. a segretario della Sanità negli Stati Uniti, potrebbero emergere nuove verità su come siano state gestite le politiche sanitarie negli ultimi anni.
Attacchi a Elon Musk e difesa della censura, con la spinta per le sanzioni contro la "disinformazione" che ha portato a tensioni con l'amministrazione Trump. Il contrasto con Musk è chiaro e avrà ripercussioni evidenti sul rapporto tra libertà di espressione e controllo delle informazioni.
Il paragone tra Russia e Germania nazista, un azzardo diplomatico che ha peggiorato i rapporti con Mosca e ci ha isolato ancora di più nello scenario internazionale. Ora, con un possibile accordo di pace in via di definizione tra USA e Russia, l'Italia e l'Europa saranno costrette a una rapida riflessione sulla loro posizione e sulle scelte fatte fino a oggi, e le frasi del Presidente non aiutano, anzi?
Viene da chiedersi: è questo un bilancio positivo? O è la prova di un fallimento politico che ha reso l'Italia ancora più marginale nello scacchiere globale? Il capo di governo Giorgia Meloni sembra pensare diversamente, grazie al cielo, ma poi il suo partito difende il presidente alla camera, ma chi è in pericolo è il paese, non dovrebbe essere Lui un garante.
Di fronte a questi scenari, quello che più mi preoccupa è il silenzio assordante della classe politica. Nessuno protesta, nessuno solleva dubbi, anzi tutti si strappano le vesti, in difesa delle dichiarazioni da Lui ricevute, legittime, del popolo russo che con i suoi 15milioni di morti ha dato alla lotta al nazismo forse il colpo ed il sacrificio maggiore, e allora perché? Forse perché ormai sono tutti ricattabili, coinvolti in decisioni che non vogliono vengano messe in discussione?
E il popolo? Distratto da futilità quotidiane come l'ultimo modello di smartphone, il gossip televisivo su Sanremo, o i giochini insulsi e il lavaggio dell'auto, sembra completamente rincoglionito ed ignaro della direzione che sta prendendo l'Italia, dopo le parole dette e le azioni fatte. La realtà è che, proprio come i libri, anche gli uomini possono sembrare perfetti a un primo sguardo, ma è solo sfogliando le pagine che si scoprono le sorprese.
E in queste pagine la verità è sempre più chiara: l'Italia è in declino? Come sarà il futuro? Abbiamo con i rapporti intrapresi dal capo di governo, una speranza, ma se continuiamo a dire cose discutibili, fuori tempo e fuori luogo il nostro futuro sarà, sempre più deciso altrove.
Caro presidente visto che ha citato la seconda guerra mondiale un giorno Winston Churchill frequentatore assiduo di Siracusa dove dipingeva guardando Ortigia e il nostro mare, disse "Ci vuole coraggio per alzarsi e parlare; il coraggio è anche quello che ci vuole per sedersi e ascoltare". Forse questo è il momento di sedersi e ascoltare, più che parlare.
Masaniello Pasquino