Predicare bene e razzolare male

20.10.2023

Tutte le TV ci ricordano diariamente gli attacchi del 7 ottobre, ma già hanno smesso di parlare dell'Ospedale Cristiano bombardato con oltre 500 morti.

Ecce Homo, dipinto di Antonio Ciseri, raffigurante Ponzio Pilato che presenta Gesù flagellato ai Giudei
Ecce Homo, dipinto di Antonio Ciseri, raffigurante Ponzio Pilato che presenta Gesù flagellato ai Giudei

Noi no, noi ricorderemo le atrocità del 7 ottobre e quelle a seguire.

La vendetta tanto conclamata e di cui secondo alcuni parla la bibbia è una inutile fonte di altre vendette.

Quando vogliamo fare ritorsioni, dovremmo tenere presente che causare un danno a un'altra persona non annullerà mai il danno che abbiamo già subito. Quando abbiamo perso i nostri compagni o familiari, è allettante credere che la vendetta ci farà sentire meglio, ma non è così. 

Dio conosce il dolore e le difficoltà dell'ingiustizia, e promette che renderà le cose giuste per coloro che sono stati maltrattati, non che lo debbano fare da se.

La sera di martedì 17 ottobre, un attacco all'ospedale arabo al-Ahli di Gaza, spesso chiamato l'ospedale dei Cristiani Battisti, ha ucciso oltre 500 persone, soprattutto bambini, donne, medi, infermieri.

Le scene del massacro, descritte dai testimoni e mostrate nei video trasmessi dalle reti televisive, sono state quanto di più macabro si possa immaginare.

Le immagini hanno rivelato parti di corpi sparsi per l'ospedale e medici che eseguivano interventi di emergenza nei corridoi distrutti senza anestesia. Le riprese video dall'interno dell'ospedale hanno mostrato genitori che urlavano e piangevano accanto ai loro figli morti.

I funzionari palestinesi hanno attribuito l'esplosione a una delle tante bombe israeliane sganciate su Gaza dal 7 ottobre.

Israele, nel frattempo, ha prevedibilmente affermato che un razzo palestinese lanciato male è stato responsabile del massacro all'ospedale.

La risposta di Israele al bombardamento dell'ospedale - un crimine di guerra secondo il diritto internazionale - è coerente con la sua solita routine post-atrocità.

La routine si svolge più o meno così: Israele commette un'atrocità in materia di diritti umani, nega immediatamente di avere qualcosa a che fare con essa, afferma di avere prove solide che i palestinesi hanno commesso il crimine, e poi aspetta di vedere se qualcuno riesce a dimostrare cosa è realmente accaduto

Se alla fine diventa chiaro che Israele ha effettivamente compiuto l'atrocità, accetta silenziosamente la responsabilità, ma a quel punto l'attenzione mediatica del mondo si è già spostata su altre questioni (ma del 7 ottobre parlano in continuazione tutti i colleghi europei e americani).

Israele ha eseguito questa esatta routine proprio l'anno scorso, dopo l'uccisione della giornalista palestinese-americana e veterana di Al Jazeera Shireen Abu Akleh.

Uccisa da soldati israeliani.

Subito dopo l'uccisione del maggio 2022, l'allora primo ministro israeliano Neftali Bennett incolpò i palestinesi di "gettare la colpa su Israele senza basi". All'epoca, Bennett disse che "in base alle informazioni che abbiamo raccolto, sembra probabile che i palestinesi armati - che in quel momento sparavano indiscriminatamente - siano responsabili della sfortunata morte della giornalista". 

L'allora ministro della Difesa Benny Gantz affermò con sicurezza che "nessun colpo di arma da fuoco [israeliano] era stato sparato in direzione alla giornalista" e che l'esercito israeliano aveva "visto filmati di spari indiscriminati da parte di terroristi palestinesi".

Più tardi, però, a seguito di molteplici indagini indipendenti che hanno dimostrato senza ombra di dubbio che Shireen Abu Akleh è stata uccisa dal fuoco israeliano, il governo israeliano ha finalmente ammesso che è "altamente probabile" che sia stato un proiettile israeliano a uccidere la giornalista che indossava un giubbotto stampa e un casco chiaramente contrassegnati.

Indagine internazionale parallela degli USA, non ancora terminata e tutto nel dimenticatoio.

Il mio vicino di casa mi diceva di ricordarmi sempre chi mandò Gesù sulla croce, non furono ne gli arabi, ne i filistei, ne i romani che se ne lavarono le mani, ma il suo stesso popolo.

Eppure non ricordo una vendetta colossale da parte dei Cristiani, ancora oggi il perdono e la stessa Croce sono state la miglior ritorsione a quella condanna di cui Pilato ( funzionario e militare romano, che fu prefetto della Giudea) lavò le sue mani firmando la crocifissione, condanna però emessa da Anna (sacerdote ebreo antico), Caifa (sommo sacerdote e capo del sinedrio), il Sinedrio (organo preposto all'emanazione delle leggi e alla gestione della giustizia durante la fase asmoneo-romana del periodo del Secondo Tempio Giudeo), ed Erode Antipa (che oltre alla condanna di Gesù fece arrestare e uccidere Giovanni il Battista, e quello se vi ricordate bene nel vostro catechismo, che fece uccidere tutti i neonati nell'anno di nascita di Gesù).

Eppure ne io ne l'intera attuale cristianità, bombarderebbe per vendetta, le città di Israele sterminando donne, bambini e civili innocenti.

L'Europa mi ricorda Ponzio Pilato con Gesù ..., se ne sta lavando le mani e lasciando che Israele risolva la crocifissione di donne e bambini.