San Giorgio senza lutto
23 Aprile – San Giorgio, martire e compatrono di Reggio Calabria

San Giorgio era una guardia dell'imperatore Diocleziano, che lo fece uccidere quando scoprì che era cristiano. La leggenda lo ricorda per aver sconfitto un drago in cambio della conversione di una città: un gesto simbolico, in cui il drago rappresenta il male, Satana, sconfitto da Cristo.
In rete si rincorrono interpretazioni alternative: San Giorgio come Horus Georges, simbolo della Primavera che vince l'Inverno, portatore di luce che scaccia l'oscurità. Un'eco delle antiche feste agricole legate alla fertilità, celebrate con agnelli sacrificati, fiori selvatici, vino e birra.
Intanto, si discute se osservare o meno il lungo lutto per Bergoglio e cancellare la festa a San Giorgio..
Personalmente, credo che un Paese che non ha concesso nemmeno 15 minuti di silenzio per i ragazzi uccisi dalla guerra voluta senza una minima possibilità di pace, anche da parte nostra come non lo ha fatto per Gaza a Israele — dovrebbe porsi altre priorità, piuttosto che polemizzare su un lutto a "pontificato" discusso.
Un suggerimento concreto: davanti al Centro Polivalente "Giovanni Paolo II" in via Ferraris a Reggio Calabria, l'erba è alta, il marciapiede è dissestato, e manca uno stallo per disabili — nonostante ci sia una Casa di Ospitalità per anziani.
Dedichiamo il "lutto" a tagliare l'erba e sistemare quel tratto. Sarebbe il primo vero miracolo nato da un papato che continua a far discutere e che l'unico miracolo che ha fatto è la divisione.

Djàvlon