Sono Fortunatissimo ed era "Il momento Giusto"
Che prima o poi arrivasse "il momento giusto" di rivedere Pippo Inzaghi a Reggio Calabria, lo sapevamo.
Il momento è arrivato a distanza di un anno esatto dall'esperienza sulla panchina della Reggina e da quando un gol in sul fine partita di Canotto consentì alla vera Reggina di staccare il pass per i playoff.
E noi amici di Pippo e della sua Angela, non potevamo non esserci.
Ad Angela abbiamo regalato i dolci reggini di Malavenda1872 le susamelle cioccolato e bergamotto, a Pippo quest'articolo e un a presto, dove sia sia, sa che buona parte di Reggio tiferà per Lui e chissà un giorno non ritorni anche sportivamente, magari sulla panchina in A.
La magistrale conduzione del collega giornalista Giusva Branca, ha dato vita a un momento veramente speciale, raccontando aneddoti della sua carriera, con il pubblico coinvolto totalmente, molte cose e momenti di emozione a ricordare Paolo Rossi, Gianluca Vialli, Stefano Borgonovo e Sinisa Mihajlovic.
Una serata, a dir poco speciale, che i più distratti hanno perso, tra questi politici di ogni sorta, e gli attuali amministratori dei colori amaranto, non della Reggina, ancora a marchio vacante.
Litigano per il marchio e la sua storia, poi c'è il campione del mondo Pippo Inzaghi a Reggio e ad omaggiarlo nessun chiacchierone. Momento speciale perso anche dal sindaco in cui è emerso tutto il lato umano di Inzaghi, l'amore per i suoi tifosi e la città ed è proprio per questo che è così tanto amato dalla gente di Reggio Calabria.
"Mi avevano detto che sarebbe stato un errore venire a Reggio Calabria, sbagliavano, perché festeggiare il cinquantesimo compleanno sotto la curva sud, con tanto di torta, insieme a mio figlio Edoardo è stata una cosa fantastica che rimarrà sempre dentro di me. Devo molto a questa città, qui ho conosciuto tanti amici e l'augurio che posso fare è quello che la Reggina torni presto dove merita vantando, tra l'altro, un pubblico da serie A" alcune parole di Inzaghi.
"Quando sono arrivato a Reggio Calabria avevo firmato un contratto di tre anni perché la mia intenzione era riportare questa gente in quella categoria. Purtroppo ciò che è stato non si può cambiare, ma guardare indietro non serve a nulla, piuttosto è meglio andare avanti e, magari, un giorno ci ritroveremo per completare l'opera, come ho sempre detto" annuncia super Pippo.
Intanto il libro comprato e firmato, dedicato all'amico ampezzano Marco Lorenzi, che non poteva essere con noi, era il giusto premio che volevo fare ad entrambi, uno grande milanista estimatore di Pippo, amico vero nei momenti difficili, e a Pippo dopo una fila di oltre 200 persone per l'autografo e dedica sul libro, inclusa la fotografia, un omaggio al talento e all'amore per questa città, non scontato dopo il fracasso Reggina.
Fracasso non suo avendola portata a un passo dalla serie A. Presenti anche il presidente storico della Reggina Foti e alcuni giocatori.
Aneddoti anche in relazione al fratello Simone attuale Campione Italiano: "abbiamo gli stessi valori, è un bravo ragazzo. Da giovane è stato un po' sfortunato, adesso si sta togliendo grandi soddisfazioni da allenatore. Abbiamo giocato insieme con la maglia Nazionale, per i nostri genitori è stata una grande gioia vederci entrambi in campo contro l'Inghilterra a Torino" e ancora "Io e mio fratello siamo cresciuti con il pallone. Chi nasce così ha rispetto dei tifosi e delle persone. In questo libro racconto anche le difficoltà personali. Siamo sempre visti come supereroi, ma anche noi abbiamo delle debolezze e difficoltà".
Tanti aneddoti di questa splendida serata, che si poteva farne un'altro libro, specie su Trapattoni, Juventus, Ancelotti, Atalanta e Napoli, Premier League, Real Madrid. Un grande campione, che merita la nostra presenza e il nostro ringraziamento.
Complimenti all'organizzazione della serata all'ottimo Roberto Caridi al piano e ai ragazzi e ragazze che hanno permesso tutto questo.
Comprate il Libro suo e come dice Lui anche quello di Gianluca Vialli e scoprirete cosa si cela dietro a veri campioni, che non hanno mai perso l'umiltà di sentirsi dei fortunati.