Troppe Liste d’Attesa per visite e esami di laboratorio
Anni di denunce del grave problema delle lunghe liste di attesa per esami strumentali o diagnostici e per visite specialistiche.

Oggi questo problema l'ho sofferto anch'io, recandomi ad un laboratorio nella città da dove vi scrivo, a Villa San Giovanni.
È vicino casa quindi comodo, ma la forma come sono stato trattato, prima umiliato, poi infilato in lista di attesa di 3 settimane per una visita urgente cardiologica, mi ha fatto capire che le difficoltà, che stavo affrontando, sono quotidianità per tanti altri cittadini.
Problematica questa, non solo di Villa San Giovanni o della città metropolitana di Reggio Calabria, ma ormai di tutta la penisola e che affligge la popolazione che si rivolge alla sanità pubblica, anche se alcune volte gestita da laboratori privati, e privi (scusate il gioco di parole) di decenza verso i loro CLIENTI, pazienti.
Clienti SÌ, visto che la Sanità è pagata dalle nostre tasse e dal nostro lavoro e i miei esami costano allo stato dai 200 ai 300 euro minimo.
Nell'ambito dell'organizzazione, a livello regionale, dell'offerta sanitaria, la gestione delle liste di attesa costituisce indubbiamente uno degli aspetti più critici e vergognosi di un sistema sanitario, quale quello calabrese e in generale italiano, organizzato, nel passato molto bene, su base universalistica e istituzionalmente deputato a rispondere alla domanda di prestazioni di laboratorio e mediche da parte dei cittadini in condizioni di parità di accesso e in tempi compatibili con le esigenze di cura richieste dalle specifiche condizioni di salute di ognuno di essi, ma che negli ultimi decenni soffre di un tentativo di privatizzazione e elitismo dell'offerta medica straripante.
L'esistenza delle liste di attesa sembrerebbe provare l'eccesso di domanda sull'offerta dei servizi o di un'eccesso di intenzionalità e mancata trasparenza, che il sistema dovrebbe assicurare in uno specifico intervallo temporale.
In altri tempi ho scritto anche sulla situazione della libera scelta del medico e della non attuazione del decreto mille proroghe sui medici, riducendo il medico di base a un semplice whatsApp, produttore di ricette, anche se, per lo meno il mio medico, sembra essere su un livello differente.
I pazienti, non bastava la pessima situazione sanitaria dove sono stati maltrattati con la "pagliacciata, pandemica" sono oggi, infatti, aggiunti alle liste e posti in attesa di una prestazione che dovrebbe comunque essere garantita entro tempi congrui.
L'accesso puntuale e concreto alle visite specialistiche, accertamenti diagnostici e ricoveri ospedalieri dettati e regolati dalle liste di attesa, dovrebbe esprimere un primo e importante indice di efficienza del Servizio Sanitario Regionale e Nazionale, ma non lo è, e fornisce, al contempo, pessima misura del livello di effettività del diritto alla salute che la Costituzione riconosce direttamente a ciascun individuo.
Alcuni direbbero "meno armi e soldi all'Ucraina e più salute e rispetto agli italiani", ma pur condividendo l'affermazione, tutto questo non nasce dal governo attuale, anzi pur non apprezzandone la politica estera, i danni alla salute li hanno fatti i cinque governi precedenti, destra, sinistra, grillini e tecnici, il danno l'hanno deflagrato proprio tutti, principalmente Conte e Draghi.
Quello successo a Villa San Giovanni, a me o ad altri cittadini, che si sono affidati a laboratori e strutture, poste lì, solo per lucrare alle spalle del cittadino (alcune in strutture fatiscenti e organizzate ad attendere più persone, più lucro e poco rispetto, quasi fossimo tutti buoi al mattatoio, pronti all'abbattimento, più che pazienti), succede diariamente a migliaia di malati che ormai hanno perso la pazienza.
Alcune volte i ritardi nella diagnosi o nella cura di una patologia determinati da una attesa eccessiva rischiano di compromettere, anche in maniera radicale, la salute del paziente cui dovrebbe essere comunque garantita l'assistenza sanitaria in base a criteri di efficienza, efficacia e appropriatezza, cosa che oggi mi è stata negata.
Al governatore Occhiuto, al sindaco Metropolitano Falcomatà e al garante per la salute Stanganelli a cui desidero una buona Pasqua, sollecito maggiori sforzi su questo fronte sia a livello gestionale come di controllo.
La mia solidarietà ai cittadini, sempre meno "pazienti", che come me devono passare per queste privazioni.
Andrea Ruggeri