Una Luce da Roma, ma non è ancora la B

20.07.2023

Manuele Ilari questo il nome del nuovo proprietario della Reggina, imprenditore romano socio di una rete di sale cinematografiche. 

Voleva una squadra in C, ma andava bene la D e ha comprato la Reggina che ne in B, ne in C, ne in D è iscritta.

Aveva già provato ad acquistare il Catania in Serie D un anno fa, tentativi anche, pochi mesi or sono l'Alessandria e il Messina in Serie C, 

Adesso ha la Reggina, che non è iscritta ne in B, ne in C e ne in D.

Saladini "Felice" (lui si, noi ancora NO) di essersi liberato da una situazione che lo condizionava in borsa, ha dichiarato, come si legge nel comunicato sul sito del club:  "Abbiamo fatto la scelta migliore per il futuro del Club. Continueremo a lavorare affinché venga riconosciuta alla Reggina l'ammissione al prossimo campionato di serie B, un diritto che abbiamo ottenuto sul campo e anche con il rigoroso rispetto delle leggi dello Stato".

Le parole del neo proprietario Manuele Ilari, sempre sul sito ufficiale: "Ringrazio Saladini e Ferraro per l'opera di risanamento del Club che hanno portato avanti nell'ultimo anno. Prendo il testimone per proseguire il percorso di evoluzione e sviluppo di uno dei club più appassionanti del Sud Italia. Ringrazio anche Guild Capital Partners, con la quale continueremo a lavorare per un riassetto societario solido per il futuro della Reggina".

Advisor legale dell'acquirente è stato l'avv. Gioacchino Amato. A breve, informa il club, sarà convocata una conferenza stampa di presentazione.

La Reggina fa sapere che l'operazione è legata all'iscrizione in serie B della Reggina (clausola risolutiva).

Se tanto mi da tanto scrivetevi questi nomi Tempestilli, Bartolomei e Bifulco, Massimo Testa, l'idea già testata in progetto da Ilari è creare un brand internazionale e un linea di lusso da promuovere sul mercato orientali, proprio per aumentare l'appeal internazionale della società. 

Questi erano i progetti che aveva per il Catania in D e speriamo lo siano anche per la Reggina in B.

Insomma ancora le chiacchiere sono all'ordine del giorno, ma neanche il Banco di Napoli se le impegna, noi ormai a Reggio crediamo solo ai fatti, solidificati, concreti e come dicono gli Amaranto non siamo lo Zerbino di Nessuno.