Visita di Elly Schlein a Cutro: solidarietà o strumentalizzazione?

Alle 4 del mattino, nel silenzio surreale di Cutro, Elly Schlein ha fatto una comparsa che ha suscitato non poche polemiche. La visita, presentata come un gesto di solidarietà verso le vittime del naufragio di Steccato di Cutro, è stata interpretata da molti come un'operazione mediatica studiata a tavolino, una mossa politica che ha gettato ombre non solo sull'intento dell'iniziativa ma anche sulle forze dell'ordine coinvolte.
Secondo la Segreteria Regionale della Lega Calabria, "è pacifico che la visita di Elly Schlein alle 4 del mattino sia stata un'operazione puramente mediatica che ha oltremodo gravato sugli operatori delle forze dell'ordine e su quelli dell'informazione". Il comunicato prosegue accusando il Partito Democratico di speculazione politica, suggerendo che il gesto avrebbe potuto essere interpretato diversamente se fosse stato diretto contro i veri responsabili della tragedia: i trafficanti di esseri umani.
Immigrazione clandestina: il vero nodo della questione
Mentre la politica mondiale si divide su fronti sempre più polarizzati, l'immigrazione clandestina resta un tema centrale e complesso. Schlein, con le sue dichiarazioni, ha sollevato perplessità su come le istituzioni italiane stiano gestendo questa emergenza, dimenticando – secondo i suoi detrattori – il ruolo cruciale delle organizzazioni criminali internazionali che sfruttano la disperazione umana per fini economici.
Si parla dei trafficanti di esseri umani, "i peggiori criminali, paragonabili ai contrabbandieri al confine del Messico", che lucrano sulla vita delle persone, gettandole in un vortice di promesse infrante e pericoli mortali. La tragedia di Steccato di Cutro ne è un esempio lampante, un dramma che, secondo molti, merita rispetto e non strumentalizzazioni politiche.
Una Calabria dimenticata e lasciata sola
Nelle critiche alla visita di Schlein c'è anche il richiamo a una Calabria stanca delle promesse politiche. "Lasciate la Calabria al suo destino, una volta tanto," commentano alcuni, sottolineando come, da decenni, piccoli e grandi governi abbiano fallito nel portare sviluppo e benessere a questa terra. Ora, con nuove opportunità all'orizzonte – tra cui infrastrutture strategiche come il Ponte sullo Stretto e l'Alta Velocità – l'auspicio è che non si sprechi l'occasione di cambiare la vita dei calabresi.
"Gli attacchi gratuiti non servono, cara Elly," scrivono i critici. Un sentimento condiviso da una parte della popolazione locale, che si aspettava una manifestazione contro scafisti e mafiosi, specie quelli dal colletto bianco, i veri responsabili delle tragedie del mare.
Speculazione o solidarietà?
Il confine tra gesto di solidarietà e strumentalizzazione politica è sempre sottile, ma in questo caso, secondo molti, Schlein ha superato quel limite, mancando il bersaglio del vero problema: la lotta contro il traffico di esseri umani. Una battaglia che non si combatte con presenze notturne e dichiarazioni polemiche, ma con politiche serie, strutturate e condivise.
Lega Calabria conclude affermando che "il Partito Democratico disconosce le necessità dei lavoratori e degli ultimi prediligendo gli interessi delle élite, rinchiudendosi nelle Ztl", lasciando così intendere che l'azione politica della Schlein sia più vicina a una strategia elettorale che a una reale vicinanza alle comunità colpite dalla tragedia.
Un dibattito ancora aperto
La visita di Elly Schlein a Cutro ha aperto un dibattito acceso su come affrontare, ancora una volta le questioni dell'immigrazione, della sicurezza e dello sviluppo del Sud Italia. Sarà interessante vedere come si evolverà la discussione nelle prossime settimane e quali risposte arriveranno dal mondo politico.
Al richiamo della Schlein "il governo dia risposte", molti rispondono "le risposte le devono dare gli amici degli scafisti". Io un'opinione chiara me la sono fatta e secondo voi le risposte chi le deve dare? Chi li spinge a venire? Chi li porta sfruttando la loro vita? Chi ne fa una battaglia elettorale ma li lasci sulle strade a delinquere? O Chi deve difendere la popolazione? Chi deve riorganizzare questo casino dopo il processo perpetrato ai danni di chi non voleva più questa staffetta di disperazione e morte?
Nel frattempo, resta il dolore delle vittime e delle loro famiglie, e la necessità di riflettere su come evitare che simili tragedie si ripetano.
Djàvlon