Vulcani energia unica per il Sud

27.01.2025

In questi giorni lo scontro è per l'aumento dell'energia e delle bollette, ma stiamo facendo il possibile per diminuire i costi e creare un approvvigionamento di energia nostro e durevole? ...

L'Italia, da sempre considerata la culla del Mediterraneo, è anche una terra di fuoco, attraversata da vulcani che testimoniano l'intensa attività geotermica del sottosuolo. Questo patrimonio naturale rappresenta una risorsa energetica straordinaria, ancora largamente sottoutilizzata: l'energia geotermica. Con una corretta pianificazione e investimenti mirati, l'Italia potrebbe diventare un modello globale di produzione di energia pulita e sostenibile. Specialmente qui al Sud dove si trovano 80% di queste risorse.

I vulcani: una risorsa energetica naturale

Grazie alla sua conformazione geologica, l'Italia è uno dei paesi europei con il più alto potenziale geotermico. I vulcani come l'Etna, il Vesuvio, i Campi Flegrei, il Marsili e Palinuro e lo Stromboli non sono solo spettacolari fenomeni naturali, ma anche fonti di calore straordinarie. Questa energia, accumulata nelle profondità della Terra, può essere convertita in elettricità e calore con tecnologie moderne e a basso impatto ambientale.

In Toscana (non proprio la regione con più vulcani), il cuore pulsante della geotermia italiana, la storica area di Larderello è un esempio di come sfruttare al meglio questa risorsa. Qui, sin dal 1904, l'energia del sottosuolo viene trasformata in elettricità, rendendo l'Italia pioniera mondiale in questo campo. Tuttavia, gran parte del territorio italiano rimane ancora inesplorato dal punto di vista geotermico, nonostante la presenza di vulcani dormienti e attivi che potrebbero sostenere un'espansione significativa della produzione energetica.

Lo stato attuale della geotermia in Italia

Attualmente, l'energia geotermica soddisfa circa il 2% del fabbisogno elettrico nazionale, una percentuale modesta rispetto al potenziale effettivo. Enel Green Power, leader italiano e globale nel settore, gestisce 34 centrali geotermiche in Toscana, con una rete che include oltre 500 pozzi e 700 km di infrastrutture. Tuttavia, l'assenza di una strategia nazionale incisiva limita l'espansione di questa tecnologia nel resto del Paese, e non parliamo di oggi.

Secondo stime dell'Enel, entro il 2051 il calore del sottosuolo potrebbe coprire fino al 50% del fabbisogno energetico nazionale, contribuendo in modo significativo alla transizione energetica e all'indipendenza dalle fonti fossili, ma principalmente alla riduzione dei prezzi delle nostre bollette. Raggiungere questo obiettivo, però, richiede investimenti ben superiori a quelli attuali, nonché una semplificazione dei processi autorizzativi per nuovi impianti.

Geotermia e indipendenza energetica

In un contesto globale sempre più segnato dalle crisi energetiche e dalle tensioni geopolitiche, la geotermia potrebbe rappresentare una soluzione chiave per garantire l'indipendenza energetica italiana. Abbinata ad altre fonti dal nostro gas, il fotovoltaico e l'eolico, questa tecnologia consentirebbe al nostro Paese di ridurre le emissioni, infine di stabilizzare i costi energetici per famiglie e imprese.

Alcuni esperti hanno proposto di reindirizzare parte degli incentivi destinati al fotovoltaico, oggi finanziati con sovrapprezzi in bolletta, verso la geotermia, considerata una fonte più stabile e continua. Nonostante il fotovoltaico sia importante, l'energia geotermica ha il vantaggio di non essere intermittente e di funzionare 24 ore su 24, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche.

L'importanza di una politica lungimirante

L'Italia ha tutte le carte in regola per diventare una potenza mondiale nel settore geotermico. Tuttavia, ciò richiede una visione politica chiara e coraggiosa, che metta al centro questa straordinaria risorsa naturale. Dalla Toscana alle pendici dell'Etna, passando per i Campi Flegrei e le isole vulcaniche come Ischia, Pantelleria e Vulcano, e ai vulcani sottomarini come il Marsili, il nostro Paese è un laboratorio naturale unico al mondo e concentrato al sud proprio quel sud che tanto necessita di recuperare terreno in relazione al resto dell'Italia e dell'Europa.

Investire nella geotermia significherebbe non solo aumentare la produzione energetica, ma anche creare occupazione, favorire l'innovazione tecnologica e modificare il ruolo dell'Italia da paese consumatore a produttore.

Il futuro: un'Italia a energia vulcanica

Se adeguatamente sfruttata, l'energia geotermica potrebbe diventare la spina dorsale del mix energetico italiano. Da un lato, il nostro patrimonio vulcanico ci offre un vantaggio competitivo naturale; dall'altro, l'esperienza accumulata in oltre un secolo di attività geotermica ci mette nella posizione ideale per guidare l'Europa verso un futuro più sostenibile.

Nel 2051, potremmo finalmente vedere un'Italia che produce la maggior parte della sua energia grazie al calore del sottosuolo, realizzando un sogno di sostenibilità che oggi appare lontano, ma non irraggiungibile. Tuttavia, il tempo per agire è ora: ogni giorno che passa senza un piano concreto è un'opportunità persa. L'Italia, paese vulcanico per eccellenza, ha tutto da guadagnare dal suo legame con il fuoco della Terra.

Se il deserto arabo e le riserve povere degli indiani d'America sono diventati i maggiori produttori di ricchezza dei loro paesi, grazie alla scoperta di risorse energetiche, cosa potrebbe diventare il Sud Italia, che ospita oltre il 90% dei vulcani del Paese e dispone di un immenso potenziale di energia geotermica ancora in gran parte inesplorato?

Basta con gli articoli sul cambiamento climatico per obbligarci a comprare energia altrove, basta con i NO, usiamo la nostra energia dobbiamo solo potenziare e liberare la possibilità di investimenti, noi italiani non abbiamo bisogno di andare su Marte per avere l'energia è solo scendere nei nostri vulcani, ma per questo abbiamo bisogno di infrastrutture, strade, ferrovie, porti e Ponti, non so se ho reso l'idea. 

Andrea Ruggeri